Next stop Berlin
di III A

Grazie all’opportunità offertaci dalla nostra scuola, nell’ambito del progetto “Un treno per l’Europa”, il 7 novembre è iniziato il nostro viaggio. Il diario di bordo del Perlasca


Partiti da Brescia con altri studenti della provincia, ci siamo diretti verso Berlino, in occasione del 25° anniversario “dell’apertura del muro”, erroneamente chiamata “caduta”.
Questa barriera infatti non venne immediatamente demolita, bensì furono aperti dei varchi nel perimetro per ricollegare le due parti della città, divisa fisicamente dal 1961.

Durante il tragitto in treno siamo stati coinvolti in attività di dibattito riguardanti l’esposizione del libro di H. Böll “E non disse nemmeno una parola”, letto in preparazione al viaggio d’istruzione.
Il romanzo ci ha proiettato nella realtà tedesca post-bellica, portandoci a comprendere le enormi difficoltà che la Germania ha dovuto affrontare per rinascere, a partire dal 1989. Infatti oggi siamo riusciti a constatare i grandi risultati raggiunti dopo 25 anni.

Giunti a destinazione abbiamo visitato il memoriale dell’Olocausto, una vasta area di oltre 2000 parallelepipedi di calcestruzzo per commemorare gli Ebrei assassinati a Berlino.
Nel tardo pomeriggio, dopo una rapida visita alla città, abbiamo assistito ad una conferenza in cui 3 cittadini, che hanno vissuto l’esperienza della divisione di Berlino, ci hanno raccontato la loro testimonianza diretta,  molto toccante.

Domenica, ricorrenza dell’anniversario, accompagnati da una guida abbiamo potuto apprezzare gli aspetti architettonici e urbani della capitale all’interno della quale convivono due anime profondamente diverse: una ancora legata al suo passato comunista, l’altra moderna e capitalista.
Passeggiando per le vie di Berlino abbiamo notato che, lungo il percorso dove sorgeva muro, sono stati posti dei supporti ai quali erano legati dei palloncini illuminati.
La  sera, durante la cerimonia ufficiale, sono stati liberati per simboleggiare il senso di rinascita e coesione avvenuto dopo l’apertura dei confini.

Più di un milione di persone erano presenti a questo evento, tutti fianco a fianco: alcuni ridevano, altri erano commossi, altri ancora brindavano…
Pur non avendo vissuto il 9 novembre 1989, poiché non eravamo nati, lo spirito di aggregazione in quel momento ci ha coinvolto emotivamente.

La mattina successiva ci siamo recati al museo ebraico.
Edificio atipico dal punto di vista strutturale, chiamato “blitz” per la sua forma a fulmine.
Qui abbiamo approfondito le nostre conoscenze riguardo le tradizioni e la storia ebraica.

Ci hanno coinvolto particolarmente due stanze: quella dell’installazione delle “foglie cadute” (un corridoio il cui pavimento era interamente ricoperto da dischi in ferro rappresentanti volti umani urlanti) e la torre dell’Olocausto che ha suscitato in noi una particolare angoscia e senso di oppressione.

Il giorno del ritorno, mentre arrivava il treno, guardandoci l’un l’altro ci ha colto un senso di malinconia, poiché nessuno voleva lasciare la città.
È stato un viaggio d’istruzione “epico”, perché non ci siamo limitati alla semplice visita della capitale, ma abbiamo arricchito il nostro bagaglio culturale e in alcuni momenti ci siamo sentiti berlinesi.

Parafrasando Kennedy
“Auch wir sind  Berliner”, “anche noi siamo berlinesi”.

La Classe III A Liceo Scientifico “G. Perlasca” Idro

.in foto: i ragazzi del Perlasca; foglie cadute.


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