Recupero trincee sullo Stino
di c.f.

Una quarantina di volontari fra alpini, protezione civile della “Monte Suello” e del Museo Reperti bellici Capovalle hanno ripulito sentieri e sistemato i camminamenti risalenti alla Grande Guerra


Gruppo Alpini di Capovalle, Protezione civile Ana “Monte Suello”, Museo Reperti bellici Capovalle. Grazie alla collaborazione di questi tre gruppi, sabato 25 aprile si è concretizzata una giornata dedicata al recupero di parte delle fortificazioni risalenti alla Grande Guerra presenti sul monte Stino, nel territorio del comune di Capovalle.

«Pur essendo le fortificazioni dello Stino di seconda linea – ci racconta Enrico Rizzi, da poco nuovamente alla guida delle penne nere capovallesi, dopo aver smesso la fascia tricolore a conclusione del suo mandato di primo cittadino –, percorrendo le centinaia di metri di trincee, guardando all’interno delle gallerie dove erano posizionati i pezzi d’artiglieria, scrutando l’orizzonte dalle postazioni di sentinella scavate nella roccia, ci si rende da subito conto che per i soldati la guerra non fu solo la battaglia cruenta con le armi. Fu anche la fatica del lavoro svolto con le proprie braccia, scavando la dura roccia di queste montagne  impervie. Fu il vivere giorno e notte all’addiaccio in buche scavate nel terreno, con il sole o la pioggia, d’estate o d’inverno.
Questo è il fine che si pongono le associazioni: tentare di far capire ai chi passa di là la crudezza della guerra, non certo celebrare un conflitto o la grandiosità di un esercito».

Le operazioni, portate avanti già da qualche anno dai volontari del locale Museo Reperti bellici, hanno da sempre visto una perfetta simbiosi con gli alpini capovallesi. Quest’anno in occasione della ricorrenza del centenario del Primo conflitto mondiale si è voluto dare un nuovo slancio ai lavori, coinvolgendo anche una quindicina di volontari della sempre attiva Protezione civile della sezione “Monte Suello” di Salò.

Quaranta in totale i volontari impegnati: manutenzione dei ruderi già fruibili, recupero di trincee completamente sommerse dalla boscaglia,  pulitura e tabellatura di un nuovo sentiero che collega le postazioni italiane dello Stino con le dirimpettaie austriache di Bocca Cocca.

Che il lettore non si preoccupi: tutti i volontari, al termine del duro lavoro, hanno ricevuto sollievo alle proprie fatiche con un copioso pranzo, nella pienezza dello spirito alpino.  
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