Levante si mette a nudo
di Davide Vedovelli

Nuovo disco e nuovo tour in arrivo per la vincitrice dello scorso anno della Targa Artista Emergente a Musica da Bere, che in questa intervista si svela al suo pubblico


Un anno fa ho avuto il piacere di chiamare sul palco di Musica da Bere per ritirare la Targa Artista Emergente una ragazza che si fa chiamare Levante. I suoi occhi grandi e curiosi scrutano l'atmosfera del festival; ha l'entusiasmo di una ragazzina ma la profondità di una ragazza che di strada ne ha già fatta parecchia, che è caduta e si è rialzata un sacco di volte e che, finalmente, nella sua grande passione, ha trovato il modo di essere se stessa. Le nostre strade non si sono più incrociate, ma ad un anno di distanza la raggiungo per un'intervista. Da allora ha fatto tantissimi concerti e riscosso un successo di pubblico e critica smisurato. Se lo merita! - ho pensato. Con un po' di orgoglio ho anche pensato che noi di Musica da Bere ci avevamo visto bene, che lì c'era del talento. Lacrimuccia e tanta gioia.


1) Dallo scorso anno, quando ho avuto il piacere di chiamarti sul palco di Musica da Bere per consegnarti la Targa Artista Emergente, hai fatto tantissima strada, mettendoti sempre in gioco fino in fondo, senza troppe maschere e dando spazio alle tue emozioni. Quanto è difficile e cosa comporta il presentarsi davanti al pubblico senza scudi o difese?
È difficile essere se stessi. Nella vita, sempre. Nessuno ci insegna chi siamo, lo impariamo passo passo, cadendo e rialzandoci. Ho preso tante di quelle botte in faccia in quelle cadute che ho capito cosa volevo essere e cosa non avrei mai, o mai più, voluto essere. Salire sul palco ed essere me è solo il risultato di una ricerca di sincerità estrema nei confronti di me stessa anzitutto.


2) Nuovo disco, nuovo tour, tantissima energia e voglia di salire sul palco. Mi racconti come è nato questo progetto?

ABBI CURA DI TE è nato spontaneamente durante l'esplosione di MANUALE DISTRUZIONE. È figlio di una rivoluzione, è figlio di una sentimento nuovo, per me stupefacente: la felicità.
Mai avrei immaginato di poterla provare e di poterla cantare e invece eccoci qui, con le carie ai denti per tutte queste parole dolci.
Esiste. La felicità.
In sette mesi ho scritto un nuovo disco in cui, in dodici tracce affronto il tema dell'avere cura di sè. L'amore al centro di tutto attorno al quale ruotano i pianeti di rabbia, solitudine, malinconia, conquista e tanto altro.
Ho rischiato ancora e mi sono voluta bene per questo.


3) Molte volte mi chiedo come nasce una canzone. A moltissimi capita, magari dopo una bella o una bruttissima serata, di avere l'ispirazione e scrivere un bel verso. Poi la sera successiva ci si risiede alla scrivania, pieni di belle intenzioni pensando "ora continuo il capolavoro che ho iniziato ieri..." ma nulla. Tutto il trasporto emotivo della sera prima è sparito, ed è difficile ritrovarlo. Qui serve gran mestiere immagino. Ti capita mai? Come nascono le tue di canzoni?
Proprio così! Spinta da un'emozione forte afferro la chitarra come fosse una spada e inizio a combattere. Spesso il sacro fuoco non è che un fiammifero innocuo.. Altre volte è un falò vero e chiaramente te ne accorgi il giorno dopo, quando continua ad ardere.
Se ne vale la pena si continua (un'emozione non è diversa il giorno dopo) altrimenti via nel dimenticatoio.


4) Un libro, un cantautore ed un film che hanno in qualche modo lasciato il segno nella tua vita.
DUE DI DUE di Andrea De Carlo per gli strascichi adolescenziali.
LUCIO DALLA per tutto.
LA RAGAZZA SUL PONTE per quel monologo iniziale che era assolutamente mio.


5) Cosa ti piace e cosa invece fatichi a digerire del tuo mestiere e del mondo della musica?

La musica è la cosa più vicina al cielo. È salvezza. È un Dio da venerare.
Detesto i profeti che ne infangano il nome con l'ipocrisia e il sostegno di ciechi fedeli.
Non stiamo pregando lo stesso Dio.

6) Cosa ti spaventa di più?

La morte di chi amo.

7) Qual è il tuo vizio preferito?
Non ho vizi. Sono noiosa.

8) come da tradizione l'ultima domanda puoi farla tu a me. Ti abbraccio e ci vediamo prestissimo

L. Sei felice?
Ogni bene.
Levante

D. wow.... dovresti chiederlo al mio analista... partiamo dal presupposto che il concetto di felicità è talmente soggettivo che la risposta che provo a darti è necessariamente molto personale.
Diciamo che provo a trovare degli stratagemmi per esserlo. Sono una persona molto inquieta, e quindi, quando a tratti riesco a lasciarmi andare e a non pensare troppo, per quei brevi spazi di tempo, penso di essere abbastanza felice.
Per il resto del tempo tempo leggo, scrivo ed ascolto cose che fanno domande, che mettono tutto in discussione e, se possibile, tristi e tormentate. Mi piace Piero Ciampi, De Andrè, Guccini e... Levante... ;-)
un abbraccio. Ci vediamo presto
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