Riapre il santuario del Visello
di Redazione

Saranno inaugurati domenica prossima con una solenne celebrazione i restauri del santuario mariano di Gazzane di Preseglie, che dopo molti anni riapre al culto


Domenica 23 agosto alle ore 18 il Vescovo emerito, mons. Vigilio Mario Olmi, riaprirà solennemente il santuario dedicato alla Vergine Maria situato a Preseglie in località Visello.

Danneggiato dal terremoto del novembre 2004, dopo un lavoro durato circa una decina d'anni, il santuario è tornato all'antico splendore. Due le fasi che hanno caratterizzato tutti questi anni di cantiere: dapprima la messa in sicurezza, il rifacimento del tetto, il consolidamento post terremoto; da febbraio 2014 allo scorso 30 luglio si è passato a un restauro completo delle pareti interne (abside, cappella laterale, sacrestia, assemblea). Un team di restauratori, guidati dalla prof.ssa Maria Cristina Regini, hanno eseguito uno splendido lavoro di restauro volto a conservare i tratti autentici del santuario.

Quest’ultimo intervento conservativo si è potuto realizzare grazia a un finanziamento di Fondazione Cariplo, ottenuti attraverso un bando seguito dal Distretto Culturale della Valle Sabbia,  che ha coperto il 60% del costo dei lavori. La restante parte è stata sostenuta dall’amministrazione comunale di Preseglie.

Costruito nel 1500 con tratti semplici e caratteristici, il santuario è stato, racconta la storia, un ringraziamento alla Vergine per aver guarito molti appestati con il latte di una giovenca annunciato da un pastore sordomuto del posto in seguito all'apparizione della Vergine. Da allora questo santuario è arrivato fino ai giorni nostri: i presegliesi, molto legati al loro santuario, da tempo attendevano di poterlo vedere completamente restaurato.

Un grande ringraziamento va fatto agli alpini che da anni ormai curano con amore e dedizione gli ambienti del Santuario, dell'edificio attiguo e della strada che si percorre per arrivarci, all'amministrazione comunale, al sindaco Stefano Gaburri molto affezionato al tempio, al parroco don Valmore Campadelli e a tutti quanti hanno gratuitamente dedicato il loro tempo per ridonare luce a questo gioiello valsabbino.
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