L'arte di negoziare con i figli
di Redazione

Riprende il percorso per GENITORI IN FORMAzione con un altro ciclo di incontri che si terranno nei vari comuni della Valle Sabbia nei prossimi mesi. Questo mercoledì l'appuntamento è a Sabbio Chiese con Giuseppe Maiolo. L'abbiamo intervistato



Queste le tematiche che verranno affrontate dai relatori nei vari incontri programmati fino a dicembre:

16 settembre 2015 - GIUSEPPE MAIOLO, psicoanalista,
Né vincitori né vinti. L’arte di negoziare coi figli
SABBIO CHIESE Sala consiliare

24 settembre 2015 -  ALBERTO PELLAI, medico psicoterapeuta,
Papà parliamo di sesso. Padri che educano alla sessualità
BARGHE Teatro parrocchiale

8 Ottobre 2015 - CLAUDIO RISE’, psicoanalista,
Padre, ambiente naturale e forza del dono. Energie e risorse della paternità
VOBARNO  Biblioteca comunale

16 ottobre 2015 – PAOLA SCALARI, sociopsicoanalista,
Parole, parole, parole. Come si comunica in famiglia
ROE’ VOLCIANO Auditorium comunale.
Data anticipata di una settimana rispetto a quella prevista

26 novembre 2015
-  FAUSTO MANARA, psichiatra psicoanalista,
Da amanti a nemici. Separazione e sentimenti
MUSCOLINE Teatro parrocchiale

10 dicembre 2015 – MATTEO FABERI, psicologo,
Educare con dolce fermezza
VILLANUOVA s/C Sala Consiliare

La conferenza che apre Giuseppe Maiolo, nostro collaboratore, per il nuovo ciclo di incontri si intitola Né vincitori né vinti. L’arte di negoziare coi figli.
Per anticipare il tema, noi della Redazione, gli abbiamo posto alcune domande:

Perché questo titolo “Né vincitori né vinti”?
Per il fatto che in molte situazioni educative la relazione che si sviluppa con i figli, in particolare gli adolescenti, è basata sul tiro alla fune.  Tra genitori e figli oggi il rapporto  è profondamente mutato. Sono cambiate le relazioni e il modo di stare insieme. È diverso anche il processo di crescita e di sviluppo e si è profondamente trasformata la convivenza in famiglia, a partire dai tempi e dai modi con cui si interagisce e si comunica.
 “Ne vincitori, né vinti” lo diceva Gordon a proposito dei rapporti familiari che portano i figli e i genitori ad essere in contrapposizione. Oggi si insiste sul binomio “win-win”, cioè “vinci tu e vinco io” che fa leva sulla abilità del confronto attraverso cui è più gratificante e soddisfacente raggiungere il risultato di “vinciamo insieme!”. Questo perché la relazione è costruttiva se si trova il modo di collaborare.

Qual è la ragione per cui bisogna negoziare coi figli?

Oltre all’autorevolezza e alla coerenza di chi ha funzioni educative per aiutarli a crescere e diventare autonomi, serve la capacita di affrontare i naturali conflitti che si sviluppano all’interno di qualsiasi relazione.
Serve quindi imparare a stare nel conflitto senza liquidare le possibilie divergenze per il “quieto vivere” ma allo stesso tempo trovare insieme gli accordi necessari per ridurre lo scontro e scoprire insieme soluzioni adeguate.
La negoziazione, a mio avviso, è lo strumento moderno per incontrarsi a metà strada quando si litiga e risolvere le divergenze, ma anche per educare, cioè insegnare ai figli che nella vita è necessario mediare e contrattare.

Ci sono strategie particolari che bisogna apprendere?

La negoziazione è un’arte perché bisogna conoscere alcune regole specifiche della mediazione, ma anche saper gestire se stessi, le proprie aspettative nei confronti dei figli, la fiducia nei loro confronti e al contempo tenere vivo  il desiderio di non imporre qualcosa ma aver la pazienza di persuadere l’altro sul rispetto delle regole e trovare insieme le soluzioni.
Le  strategie negoziali da imparare, assomigliano molto alle lunghe trattative che ad esempio vengono utilizzate dalle popolazioni del Maghreb anche per l’acquisto di un piccolo oggetto.

Grazie dottor Maiolo


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