Aspettando l'ultima sfilata
di Aldo Pasquazzo

Al Carnevale di Storo gli echi del giorno dopo, in vista dell’ultimo appuntamento di sabato, quando a si uniranno carri e gruppi mascherati provenienti da Tione e dal circondario


Il successo dei “conden” e ora Borgo Chiese ottenuto ieri l’altro al Gran Carnevale di Storo, con  il carro “Storwood”, ha ridato credibilità agli organizzatori. Stavolta la giuria non solo ha lavorato bene, ma non si è fatta condizionare  dall’ambiente, seppur ad essere chiamati in causa su quel carro erano il sindaco di prima e quello di adesso.
L’avvocato-primo cittadino Luca Turinelli non  si è tirato in disparte  quando i “conden” se lo sono portato sul portale che faceva  d’ingresso a quel capolavoro, animato da una cinquantina di figuranti.

“Logicamente ci tenevamo a conseguire il primo posto al Carnevale di Storo, anche perché con questo nostro successo abbiamo sfatato quel vociferare che a quella sfilata doveva sempre e solo vincere un carro di casa” è quanto si avverte in quel di Condino.

Bello e  affollato  di  gradite presenze  il carro  targato Banda Sociale di Storo la cui ironia era misurata e gestita con disinvoltura naturale.

Poi “Bulli e Puppe”, “Che Paca”, “Alga in Fumo” e “Jazz Funeral”. “La storia  - dicono Gigi Brunello e Ernesto  Romiti relativa a quest’ultimo carro - si riferisce ad un emigrato storese, El Canelù, che ha lavorato duramente in Louisiana a New Orleans, senza riuscire a fare abbastanza soldi da poter tornare a Storo.

In punto di morte come ultima volontà incarica un notaio perché organizzi il suo funerale a Storo ma alla maniera jazz in uso a New Orleans.
Bara, banda e amici arrivano a Storo durante il carnevale, l’odore della polenta carbonera e la musica gioiosamente jazz, risvegliano il morto che riconosciuto come il paradiso sia proprio a Storo, intona “When the saints go marching in” e poi finisce con il tornare nella cassa ed andarsene dopo aver incaricato il notaio di lasciare tutti i suoi avere all’amante e niente alla moglie.
Mentre la moglie insegue l’amante, tutti gli amici cantano “Hit the road Jack (and don’t come back no more)” la cassa se ne va nella gioia di aver rivisto per un istante amici e paese.

Il gruppo è tra quelli “storici” del Carnevale storese ed ha voluto commemorare due dei più conosciuti partecipanti deceduti nell’ultimo periodo: Alberto Fiorino e Vito Maccani
“Ora  - avvertono  Davide Canetti e Nicola Zontini dell’ente Pro loco - l’appuntamento è per domani primo sabato di Quaresima  quando – tempo permettendo – i carri, provenienti da Tione e  circondario, dovrebbero essere oltre  dieci come anche i gruppi mascherati”.
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