Colbrelli e Ferrari, trionfo valsabbino a Lugano
di Redazione

Il valsabbino di Casto della Bardiani CSF nello sprint finale fa suo il 70° Gran Premio Lugano. Terzo gradino del podio anche per l’altro valsabbino della Lampre Merida


Un podio per due terzi valsabbino quello della settantesima edizione del Gran Premio Lugano, andato in scena domenica sulla strade del Canton Ticino.
Sonny Colbrelli (CSF Bardiani), valsabbino di Casto, vince in uno sprint a ranghi ristretti precedendo Diego Ulissi e Roberto Ferrari (Lampre Merida), altro valsabbino di Soprazocco.

La gara è condizionata dalla pioggia: il ciclone Golia che ha colpito l’Europa lo scorso weekend oltremodo bagnato non risparmia neanche la Svizzera. I corridori arrivano inzuppati al traguardo, ma il pubblico a bordo strada è comunque presente.

Fuga a due portata avanti dal romeno Serghei Tvetcov (Androni Sidermec) e dal russo Artem Nych (Gazprom Rusvelo). Ripresi, è Ulissi ad allungare, seguito prontamente da Pirazzi (CSF Bardiani) e Cunego (Nippo Fantini), poi raggiunti da Pantano (IAM Cycling) e Fraile (Dimension Data). Tra i cinque non c'è accordo e quel che resta del gruppo ritorna compatto. Mancano una ventina di km e il team Bardiani Csf che si pone alla testa della corsa imponendo l'andatura. Nel corso dell'ultima tornata ci sono i ripetuti attacchi in salita di Ulissi, Colbrelli e Pantano che portano il gruppo a sgretolarsi e all'arrivo un gruppettino di cinque corridori a giocarsi il successo. E qui Colbrelli non ha problemi.

“Credo che questa vittoria sia il coronamento di una bellissima prova di squadra — ha affermato Colbrelli —. Sapevamo di poter essere competitivi ed eravamo tutti motivati a far bene. Abbiamo corso con intelligenza e cattiveria, non ci siamo mai scomposti, tutto ha girato alla perfezione in una giornata difficilissima con pioggia e freddo. Fin dai primi chilometri sentivo che le sensazioni che erano buone. Più passavano e più sentivo di stare bene. Inutile nascondere che due settimane fa, a Laigueglia, sono tornato a casa con un grande rammarico. Avevo voglia di rivincita e sapevo che oggi era un’occasione da non perdere. La strategia di squadra e lo splendido lavoro dei miei compagni mi hanno permesso di salvare la gamba per il finale. Mi sono mosso in prima persona per fare selezione ed evitare un arrivo con gruppo numeroso. Tanti mi reputano un velocista ma negli anni sono cresciuto, ho migliorato la mia tenuta, soprattutto sulle salite brevi. Non volevo un arrivo in volata. L’ultimo chilometro è stato il più difficile, con Ulissi e Pantano che non tiravano e gli inseguitori che si avvicinavano. Quando ho visto Ferrari che stava rientrando ho pensato solo a tirare dritto”. “Volevo, e volevamo come squadra, chiudere definitivamente un 2015 non all’altezza delle aspettative. Siamo sulla strada giusta e la vittoria di oggi è una grande iniezione di fiducia. Ora dobbiamo continuare così e affrontare grandi appuntamenti come la Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo e poi il Belgio per lasciare il segno” ha concluso Colbrelli.
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