Giunti al polistirolo
di val.

Pezzi di lamiera per reggere un rettangolo di polistirolo espanso. E come rifinitura una palata di asfalto. Ecco come vengono ripristinati i “giunti” dei ponti lungo la “variante” della Valle Sabbia.


E nel giro di pochi anni, tutti quelli che separano le tre campate del viadotto lungo 270 metri che a Carpeneda di Vobarno oltrepassa il fiume Chiese, inaugurato in pompa magna solo sei anni fa, sono stati in questo modo sostituiti.
Gli ultimi due l’altro giorno, come documentano le foto.

Perché si sta facendo in quel modo è risaputo
: quel tratto di Variante, pur essendo in carico alla Provincia per la manutenzione ordinaria, per quella straordinaria è ancora materia di Anas.
Gli operai del servizio manutenzione strade della Provincia, insomma, fanno quello che possono e con i mezzi che hanno a disposizione.

Quando un giunto letteralmente esplode, di solito sotto le ruote di un carico pesante, tagliano col “flessibile” ciò che ne rimane e lo sostituiscono con mezzi di fortuna.
Vengono annoverati fra gli interventi di manutenzione straordinaria la sostituzione di quei giunti, ma anche, ad esempio, la sistemazione dell’impianto antincendio nella galleria “Carpeneda”, subito dopo il ponte dei giunti, per chi discende la valle.

In questo caso, si presume per un’errata progettazione, capita spesso che i camion centinati in uscita dalla parte di Pompegnino, che avviene in curva, a causa delle oscillazioni, finiscano con lo strappare i tubi dell’impianto, con grande rischio per gli utenti della strada.

E’ già successo più volte. In
un caso uno dei tubi ha sfondato la cabina del camion che seguiva, per fortuna solo sfiorandone l’autista.
L’unico rimedio sarebbe quello già adottato negli altri tunnel dello stesso tipo: far scorrere la tubazione lungo il bordo inferiore della galleria oppure alla sua sommità.

“Mamma” Anas però non l’ha ancora adottato e quell’impianto rimane al momento inutilizzabile.
Il “peccato”, se così si può dire, sarebbe “originale”: a febbraio del 2010, in prossimità delle elezioni (che per altro c’erano spesso), pur di aprire quel tratto di strada che sarebbe ancora oggi da collaudare, la Provincia aveva accettato di occuparsi della manutenzione “ordinaria”, appunto, rimandando la presa in carico totale. Il motivo si è saputo mesi dopo: non erano ancora terminati i collaudi.

Dopo sei anni, a quanto pare, siamo fermi ancora lì.


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