La Valle Sabbia farà da sola
di val.

E' partito l'iter che porterà gli amministratori valsabbini, riuniti nella Comunità montana, a gestire da protagonisti il servizio di raccolta dei rifiuti urbani



Non sarà più una società privata a gestire la raccolta dei rifiuti in Valle Sabbia, ma i Comuni stessi riuniti in seno alla Comunità montana.
E’ quanto promette il percorso iniziato nelle scorse settimane, che in tema di rifiuti intende arrivare alla fine del 2017 con una condivisione d’intenti che riguarderà i 70mila abitanti dei 25 Comuni valsabbini più Muscoline.

Per quella data, infatti, arriverà ad anticipata conclusione il contratto attualmente in essere con Aprica e i Comuni valsabbini intendono gestire la raccolta dei rifiuti da protagonisti, lasciando ai privati solo la raccolta materiale e la gestione dei mezzi.
L’obiettivo è quello di migliorare sempre più il servizio e renderlo maggiormente economico per i propri cittadini.

Mercoledì scorso i sindaci si sono riuniti nella casa della Valle, a Nozza, per prendere atto delle linee guida che verranno discusse nei singoli comuni.
Entro la fine di marzo, ogni municipalità dovrà approvarle e scegliere in base alle proprie esigenze la tipologia di adesione.

Due in sostanza le opzioni: da una parte il “porta a porta” più spinto, eliminando del tutto i cassonetti e magari potenziando le isole ecologiche; dall’altra un sistema “misto” che preveda il porta a porta solo per il differenziato e per il resto ancora il cassonetto, magari dotato di calotta, seguendo l’esempio di quello che sta facendo Vallio Terme.
L’idea è che si possa addivenire a procedure il più possibile omogenee, presupposto necessario per il contenimento dei costi e per la gestione ottimale delle varie fasi di riutilizzo dei materiali riciclabili.

«La sfida è quella di aumentare le percentuali di raccolta differenziata e nel contempo disporre di materiale di recupero di qualità – afferma il presidente comunitario Giovanmaria Flocchini -. La gestione in carico alla comunità montana, permetterà di decidere la destinazione di questi materiali generando un guadagno anche economico per i comuni.
Il risparmio della gestione “in proprio” ci darà modo poi di migliorare ulteriormente il servizio».

Il servizio dei rifiuti urbani in Valle Sabbia, insomma, “vale” sei milioni di euro e gli amministratori sono convinti che ci siano ampi margini di miglioramento se saranno loro ad occuparsi direttamente, ad esempio, della vendita dei materiali differenziati, di campagne di formazione, di rilevazione satellitare dei mezzi preposti alla raccolta, di spazzamento delle strade o di “microraccolte”.

Per rivoluzionare il sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani i Comuni valsabbini hanno quasi due anni di tempo.
Ed è pronto anche il cronoprogramma.

Entro marzo l’approvazione delle linee guida.
Fino a giugno il tempo per capire quali servizi attivare in ogni singolo comune e come farlo, per poi affidarne la gestione integrata alla Comunità montana.
Entro novembre l’elaborazione dei singoli progetti e l’approvazione in ogni Comune del proprio piano dei costi.
A partire da gennaio del prossimo anno le diverse fasi della gara d’appalto: approvazione dei capitolati, procedura di gara.
Entro agosto del 2017 l’aggiudicazione del servizio, perché possa prendere il via regolarmente il primo gennaio del 2018.

.in foto: la sede della Comunità montana; il presidente Giovanmaria Flocchini



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