Prima c'era un muro di sassi, ora una trincea
di Ubaldo Vallini

Pierfranco Bolandini, l'erborista di Ponte Caffaro, non molla. E nel suo ruolo di "guardiano del lago" ci porta lungo il sentiero che percorre con gli amici ogni primo sabato del mese, per segnalare ancora una volta cio che ritiene siano degli abusi



Prima c’era una montagna di sassi a bloccare il pubblico passaggio, ora l’ingombro è stato spostato un poco più in là e lungo il sentiero è apparsa anche una trincea.
Non conosce sosta l’attività di “guardiano del lago” di Pierfranco Bolandini, l’erborista di Ponte Caffaro che accompagna ogni primo sabato del mese un gruppo di amici nel periplo a piedi dell’Eridio.

Anche lui è nel mirino
Per questa sua attività, del tutto volontaria e con l’unica regola che ognuno fa da sé, era stato tacciato di “abuso di professione” dal Collegio regionale delle Guide Alpine e chi conosce Bolandini ne è certo: «anche le Guide sono cadute nel “trappolone” teso da coloro che mal sopportano l’abitudine di Pierfranco di denunciare gli abusi attorno al lago».

Lui non se ne cura, sa bene che rischia di far la figura del don Chisciotte, ma tira dritto: «Vedi qui – ci dice indicando ammassi di rami e di pietre, poi il fossato -, può darsi che questa volta il proprietario (un uomo residente a Storo ndr) abbia fatto lavorare le ruspe sul suo, mi risulta però che questo sia un sentiero che da secoli viene percorso dai caffaresi per recarsi alla chiesetta di Sant’Antonio. Credo abbiano tutto il diritto di passare. Per non parlare poi di quelle due costruzioni che ci sono qui sopra: centoottanta metri quadrati cementati che qualche anno fa avrebbe voluto far passare per dei garage. Per fortuna che in municipio non hanno abboccato».

Fatti concreti
Non si limita alle chiacchiere il Bolandini: su questa vicenda, alleandosi con Franco Rovatti del Comitato Difesa del Lago, negli ultimi tre anni ha scritto altrettante volte agli amministratori e alla Forestale. Tanto che è finita anche più in là, sospinta da un’interrogazione dei 5Stelle del vicino Trentino.

L'amministratore

«Questa storia va avanti da troppo tempo – ci ha detto Gianfranco Seccamani, oggi assessore, sindaco ad Anfo qualche anno fa -. Non siamo rimasti con le mani in mano, abbiamo effettuato sopralluoghi, ma stiamo trovando grosse difficoltà a stabilire, ad esempio, la quota demaniale del lago, una delle misure necessarie per dichiarare o meno fuorilegge certe costruzioni troppo vicine alla riva. Ci vuole tempo dunque, e denaro poi, per impegnare i tecnici nelle misurazioni».

Bolandini però non molla: «Adesso ad Anfo ci sono le elezioni, li capisco se hanno altro da pensare, poi torneremo a chiedere conto».
E noi con lui.



160414_anfo_bolandini_TrinceaR.jpg 160414_anfo_bolandini_TrinceaR.jpg