Commissioni? Per fare cosa
Lettera aperta della minoranza sabbiense di "Insieme per Sabbio", sulla crisi della partecipazione dei cittadini in numerosi Commissioni consiliari che, strada facendo (poca) perderebbero un "pezzo" dietro l'altro



All’inizio del mandato, l’attuale maggioranza ha più volte, anche in luogo pubblico, manifestato la sua disponibilità alla collaborazione dichiarandosi apertamente favorevole ad accogliere le idee e il lavoro dei componenti delle varie commissioni, tanto che in taluni casi è stata fatta persino esplicita richiesta di condividere il proprio pensiero e le proprie idee per il bene del paese.


Con buona volontà, forti della predisposizione alla condivisione di idee da parte degli amministratori, abbiamo messo a disposizione la nostra voglia di fare partecipando ai gruppi di lavoro: Cultura, Sociale, Urbanistica, Ecologia, Commercio e Sport. 
A distanza di 2 anni però, desideriamo fare il punto della situazione visti anche alcuni significativi episodi accaduti.


Il riscontro che abbiamo avuto in via generale in pressoché tutte le commissioni è che il gruppo di lavoro venga convocato sì per condividere apparentemente i vari argomenti, ma gli stessi siano già stati precedentemente affrontati e decisi dai membri che rappresentano la maggioranza amministrativa o a volte addirittura da un solo membro della maggioranza, ed alla fine invece di discutere in maniera costruttiva, risulta a tutti ben presto evidente che le scelte sono già state fatte.

Gli esempi a riguardo non mancano, ed ecco un breve resoconto relativo ad alcune situazioni particolari:

COMMISSIONE URBANISTICA
I membri, dopo essersi riuniti più volte per migliorare la viabilità del paese in relazione ad un tratto di senso unico, si sono visti imporre una decisione diversa da quella condivisa senza che questa venisse discussa o almeno presentata da parte dell’amministrazione, tanto che uno dei membri nominati (tra l’altro dalla maggioranza) si è dimesso, così come pure il presidente che ha fatto protocollare le sue dimissioni, ritirate poi solo verbalmente con la conseguenza che ora non è chiaro chi presieda le riunioni;

COMMISSIONE ECOLOGIA
Nella convocazione indetta per discutere circa la raccolta rifiuti, argomento importante e problematica ancora irrisolta, i suoi membri sono venuti a conoscenza in quella sede, che la Comunità Montana esigeva una risposta su quale fosse la posizione del nostro comune, relativamente al nuovo sistema di raccolta che entrerà in vigore nei prossimi anni, già l'indomani e ciò fa ben presto capire quanto la convocazione della commissione fosse un pro-forma;

COMMISSIONE CULTURA
È di pochi giorni fa la notizia che anche in questa commissione, la presidente ha rassegnato le sue dimissioni. Notizia che fa seguito al significativo intervento esposto nello scorso consiglio comunale dall'assessore alle politiche giovanili e membro della commissione in oggetto che in maniera decisa ha esposto il suo disappunto nato dall'impossibilità di poter coinvolgere attivamente i giovani nelle decisioni dell'attività pubblica ma soprattutto la delusione per come lo spazio a loro riservato venga solo promesso con belle parole ma mai realmente concesso. Riunioni per discutere di cose già decise e poco spazio a nuove proposte.

Se dopo due anni di amministrazione il quadro delle commissioni comunali, che riteniamo essere sedi privilegiate per quel confronto democratico e per quella disponibilità tanto sbandierata in campagna elettorale risulta tale, vale forse la pena porsi delle domande.

Domande che non riguardano minimamente la validità e le capacità dei membri, tutti molto validi e attivi, quanto piuttosto quale sia lo scopo che l'amministrazione attribuisce ai vari gruppi di lavoro.

E non solo le dimissioni, ma anche il forte calo di partecipazione fa riflettere, perché dedicare il proprio tempo e le proprie competenze per il bene del paese senza poi trovare spazio durante il  confronto, a lungo andare logora gli entusiasmi. Si tratta dunque solo di un'illusoria concessione di democrazia?

Arrivati a questo punto, c'è l'intenzione di compiere un'inversione di rotta che possa riuscire a ricostruire quanto distrutto?
Considerata la giovane età di buona parte degli amministratori, sorge inoltre un ulteriore dubbio: il confronto e lo spazio a loro riservato sarà tale anche nelle “stanze” dell'amministrazione?

Il gruppo consiliare “Insieme per Sabbio”

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