Trasporto dializzati, conti dissequestrati
di c.f.

I giudici del Riesame hanno dato ragione alle associazioni di soccorso che avevano fatto ricorso contro il sequestro dei conti correnti per presunti rimborsi gonfiati a danno dell'Asl per il trasporto di dializzati



Il Tribunale del riesame ha sciolto la riserva sui ricorsi presentati da 24 associazioni di soccorso pubblico finite sotto la lente della Procura per presunti rimborsi gonfiati ricevuti dall'Asl (ora Ats) per il trasporto dei dializzati ed ha dissequestrato i conti correnti.

I giudici del riesame dovevano valutare due ordinanze di sequestro distinte, anche se pressoché identiche per importi e soggetti indagati. Dovevano in particolare decidere di quella emessa dal gip il 12 giugno del 2015, già annullata una volta, anche se poi riabilitata dalla Cassazione; e su quella più recente firmata dal giudice delle indagini preliminari Carlo Bianchetti il 21 aprile scorso.

Dopo aver riunito i ricorsi e celebrato lo scorso martedì un'udienza durata tre ore, i giudici hanno sciolto la loro riserva in poco più di una giornata. Per ora di noto c'è solo il dispositivo. Le motivazioni, con tutta probabilità, saranno disponibili la prossima settimana. In attesa di leggerle una cosa è certa: in sede cautelare la ricostruzione accusatoria non regge.

Le 24 associazioni (fra queste anche tre valsabbine: Ambulanze Valsabbia di Vestone, Anc di Roè Volciano e Pronto Emergenza di Odolo), erano accusate di avrebbero truffato lo Stato, gonfiando i rimborsi. In tutto, secondo il procuratore, sarebbero stati indebitamente incassati 400mila euro. Ora, la decisione dei giudici della libertà assesta un'altra spallata all'inchiesta della Procura.

“Finirà tutto in pane e acqua – avevano detto i dirigenti valsabbini delle associazioni di volontariato – perché abbiamo sempre fatto tutto secondo le indicazioni dell’Asl”. I giudici del riesame hanno dato loro ragione.

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