Il progetto c'è, la passione non manca
di val.

«Aiutateci a realizzare il nostro sogno: far tornare Treviso come era un tempo. Noi ce la stiamo mettendo tutta e ci serve anche il vostro entusiasmo». E' l'appello di un gruppo di ragazzi del piccolo centro valsabbino, che vogliono partire dal... pallone



Il progetto è quello che vorrebbe trasformare l’attuale ed obsoleto Centro Sportivo parrocchiale, concesso in uso ai ragazzi di Treviso Bresciano che sette anni fa si sono costituiti in Gruppo Sportivo, in un moderno centro di aggregazione giovanile e sportivo, ma non solo.
Servono però dei fondi e i ragazzi si rivolgono agli adulti.

Con un appello accorato che suona più o meno così: «Ma ve lo ricordate come era Treviso un tempo? Ce l’avete raccontato voi. Bisogna fare qualcosa e smettetela di dare la colpa alla crisi economica, quella la si può vincere insieme, con passione ed entusiasmo».

Nella loro ricerca di aiuti economici per dare corpo al progetto di un nuovo Centro Sportivo, capace di dare “un futuro alla comunità”, i ragazzi hanno incontrato la popolazione.

Ecco le parole pronunciate in pubblico dal presidente del sodalizio, il 26enne Matteo Cafaro:

«Spesso, quando i ragazzi sentono descrivere Treviso dai loro genitori, si immaginano un luogo quasi irreale: c’erano numerosi bar, ristoranti e alberghi sempre pieni, una florida zona industriale e numerose persone che venivano in villeggiatura. A
ddirittura, sentendo i nostri nonni, raccontano di un sanatorio che ospitava circa 300 bambini con più di 30 posti di lavoro.

Sembra quasi impossibile confrontandolo a come siamo adesso: adesso tutto questo è finito, e quando si parla di Treviso lo si descrive come un paese ormai in declino, dove non si fanno più figli, dove le nuove coppie sposate cercano una sistemazione altrove per essere più comodi e vicini al lavoro e da dove ogni ragazzo spera di andar via al più presto perché manca ogni prospettiva.

Di fronte a questa situazione è giusto porsi una domanda.
Tutto ciò è finito solo per colpa della crisi?
Eppure i “trevigiani di ritorno” arrivano puntuali ogni anno, le case di villeggiatura sono sempre quasi tutte piene durante il periodo estivo, solo che invece di trascorrere i classici tre mesi i villeggianti si fermano giusto il tempo di salutare i parenti per poi ripartire subito
Quindi, oltre alla crisi, non è che tutto ciò forse è finito perché a Treviso è morto l’entusiasmo delle persone?

Guardiamoci intorno, siamo 600 abitanti e apparteniamo alle più svariate associazioni, dal gruppo alpini, al gruppo stella, ai cacciatori, alla protezione civile, al consiglio pastorale, alla combricola teatrale, alla consulta giovanile, al gruppo oratorio, ognuna con i propri interessi ed ognuna con le proprie esigenze. Siamo sicuri che tutto ciò non sia finito solo per il nostro egoismo?

Bene, questa sera noi del gruppo sportivo vi abbiamo presentato il nostro progetto: è una cosa ambiziosa fatta nell’interesse comune della nostra comunità. Ci lamentiamo sempre che i ragazzi del giorno d’oggi sono sempre più connessi alla realtà virtuale e non a cosa gli succede intorno.
Bene, quale migliore occasione di questa per ridargli lo spirito e la voglia di praticare una delle attività più semplici ma essenziali: quella di incontrarsi tra amici a giocare a pallone? È la cosa più naturale per ogni ragazzino che guarda i suoi idoli in televisione, eppure in questo caso ci viene preclusa da una struttura ormai obsoleta e inadeguata.

In un momento cosi difficile, dove ormai si perdono tutte le certezze sul futuro e si ripensa al passato con nostalgia e rimpianto, quale migliore occasione per investire su un gruppo di ragazzi (più o meno giovani), che pur avendo ciascuno i proprio impegni personali ogni settimana si ritrova puntuale al campo per fare in modo che questa realtà continui? Bene, qualcuno potrà pensare che tutto ciò sia stato fatto per interesse personale o per ripicca a chissachi, a questi noi rispondiamo che la vera forza che ha spinto i ragazzi a credere in questo progetto è la passione.

La passione che ci spinge a prendere freddo nelle partite invernali, o a sorbirci lunghe trasferte per poi magari tornare a casa con una sconfitta, poco importa, poi ci si mangia sopra una pizza e si ritorna più motivati di prima.
La stessa passione che dopo una settimana di lavoro ci fa armare di "decespugliatore" per andare a pulire il campo e la stessa passione che l’estate ci fa prenotare le ferie quando ormai si sa che avremo già finito il torneo estivo, perché a quello non si può mancare!
Ed è la stessa passione che ci ha animati ad organizzare la serata di stasera, una serata che non ha nessuna pretesa se non quella di mostravi il nostro progetto e chiedervi di realizzarlo insieme a noi

Ci siamo rivolti a persone esperte,
non siamo semplicemente quattro ragazzi che vogliono solo tirare calci ad un pallone, perciò pensiamo di essere stati in grado di realizzare un progetto da offrire a tutto il paese: gli spogliatoi non saranno una nostra esclusiva, saranno dei locali aperti a tutti e di cui ciascuno potrà fare ciò che vuole, come ad esempio organizzare una riunione, una festa, o su cui appoggiarsi magari per organizzare delle escursioni.

Il progetto l’avete visto e adesso vi chiedo: perché non credere in questi ragazzi? Perché non provare a dargli una mano? Alla fine cosa si ha da perdere?

Correrò il rischio di essere ripetitivo, ma credo che questo aspetto vada sottolineato. Noi crediamo che questa cosa debba essere realizzata insieme, e per insieme non ci riferiamo solo al nostro gruppo, ma a tutti coloro che un domani potranno beneficiale di questa struttura, dal bambino che giocherà a calcio con i suoi amici finita la scuola alla compagnia che vorrà ripresentare la festa il 15 agosto.

E, soprattutto, soffermiamoci su un aspetto: non abbiamo chiesto nessuna cifra senza la quale non si potrà cominciare, abbiamo solo proposto un’idea ambiziosa per realizzare la quale più che i soldi servirà la gente, dall’artigiano più esperto a chi semplicemente verrà a darci una pacca sulle spalle e ci dirà: bravi, siete sulla strada giusta!

Quindi perché non credere in questo gruppo, che ha sempre cercato la collaborazione con tutti per realizzare un bene comune, dando a sua volta la propria disponibilità ad ogni occasione buona?

Perché non credere in questo gruppo
, che è stato l’unico capace di accomunare gli obiettivi di numerose associazioni sotto lo spirito della solidarietà e del reciproco aiuto nell’interesse del paese?

Noi ci proviamo, e in questa cosa ci crediamo davvero. E se non ci riusciremo pazienza, avrà avuto ragione chi pensa che siamo solo quattro ragazzi che tirano calci ad un pallone. Ma i ragazzi, si sa, hanno diritto a sognare».

A seguire i ringraziamenti, i contatti e gli estremi bancari per eventuali donazioni

Presidente: Matteo Cafaro 320/4914919
Vice-Presidente: Badini Andrea 346/1862856
Segretario: Primo Filosi 328/6936328
Consigliere: Igor Franco Ferrari 338/9786384

G.S.O. Treviso Bresciano - Iban:  IT 30 U 05116 54560 000000026264 (Banca Valsabbina - Filiale di Gavardo)


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