«Ma quale omissione di soccorso!»
di Ubaldo Vallini

Ci ha contattati il 60enne che il 2 giugno è stato protagonista di un incidente avvenuto fra un'auto e due ciclisti. Un episodio ancora tutto da chiarire. Ecco la sua versione dei fatti



Ne abbiamo scritto qui lo scorso 27 giugno, ma il fatto risale al 2 giugno, quando uno dei due fratelli di Lavenone che stavano pedalando lungo la Provinciale fra Gavardo e Villanuova sul Clisi, ha denunciato di essere stato colpito deliberatamente da un auto e di essere caduto, ferendosi ad un piede.
Una ferita accertata poi dal Prontro soccorso di Gavardo con un "codice verde".

Ebbene, l'altro protagonistra della vicenda, rintracciato dagli agenti della Locale della Valle Sabbia che gli hanno poi notificato che è in corso un'indagine che lo riguarda, non ci sta e ci fornisce la sua versione dei fatti.

La riportiamo.
«I due ciclisti viaggiavano appaiati, dall'altra parte arrivavano delle auto e io, dopo aver rallentaro alla loro andatura, ho suonato più volte per chiedere che mi facessero passare.
Per tutta risposta, mentre li stavo sfilando, uno di loro mi ha lanciato contro il vetro laterale dell'auto una borraccia di plastica, che si è rotta bagnandomi il verto».

«A quel punto non mi sono fermato a fare delle rimostranze perchè sono un invalido e non posso rischiare di ricevere nemmeno uno spintone per non peggiorare la mia situazione. Se ho urtato qualcuno, magari dopo aver sbandato per lo spavento, davvero non me ne sono accorto e il vetro coperto d'acqua non mi ha permesso di vedere alcunchè.
Mi sono fermato al bar poco distante ed è stato quando sono uscito di lì che ho trovato vicino all'auto i due ciclisti ed un vigile.
Vi pare che se avessi urtato deliberatamente i due, mi sarei fermato poco avanti e sulla stessa strada?».

«Comunque devo dire che quello dei due che poi si è rivolto al Pronto soccorso, mentre parlavano con me e mi insultavano, era fermo sulla bici in "surplace", non pareva proprio fosse ferito e aggiungo che sull'auto non c'era alcun segno di avvenuto contatto.
Per questa vicenda, a me che non ho mai combinato nulla di male, mi è toccato di andare per avvocato.
Ci sono dei testimoni? Si facciano vivi e raccontino realmente cosa è successo».

Questa la versione dei fatti, a detta del 60enne.
E' diametralmente opposta a quella da noi fornita nell'articolo.


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