Non solo boxer
di Ubaldo Vallini

Bmw F700GS e S1000XR. Le due moto, testate in Valle Sabbia, si distinguono per le loro prestazioni: l'una per la maneggevolezza da "bicicletta", l'altra per la sicurezza sulle lunghe distanze



Se vi chiedono di pensare ad un torrente di montagna, prima ancora che le sinapsi si mettano al lavoro arriva la sensazione di fresco, specie in queste giornate estive.
La stessa cosa se il pensiero va improvvisamente ad una Bmw a due ruote: subito viene in mente l’architettura storica del motore, boxer ovviamente, come è ancora oggi e come è stato fin dagli anni Venti del secolo scorso.
Per più di sessant’anni, prima di essere affiancato dai modelli della serie K.

Oggi però Bmw Motorrad propone una gamma assai diversificata
, dal 2 al sei cilindri.
Noi abbiamo provato a lungo due motociclette BMW, scegliendole di proposito fra i “non boxer”.

Una è la F700GS, modello “entry level” fra le off road della casa dell’elica, che monta un bicilindrico fronte marcia.
L’altra è la S1000XR, che adotta il propulsore a quattro cilindri fronte marcia delle “mille” più agguerrite, proponendosi come via di mezzo fra una moto sportiva e una “tutto terreno”.

Ad accomunarle solo il marchio e la mancanza di un motore boxer, per il resto non ci abbiamo nemmeno provato a mettere una in relazione all’altra.
Troppo diverse le specifiche: cilindrata, indole, prestazioni, possibilità di utilizzo, prezzo...
Quale provare per prima? Non abbiamo avuto dubbi e ci siamo comportati come per gli assaggi di formaggio: quello dal sapore più delicato.

Eccoci così in sella alla F700Gs.

Subito positiva la prima impressione, facile salire anche se sei sotto il metro e 70 e fra le gambe sembra di avere una bicicletta, tanto è elevata la maneggevolezza nel muoversi.

A dispetto del nome la moto monta lo stesso propulsore della “sorella” F800GS, che si distingue per essere meglio equipaggiata per l’off road.
Il bicilindrico da 798 cc allunga bene se si insiste con il gas, ma ne fa volentieri anche a meno. Accetta piuttosto di buon grado il passaggio alle marce più lunghe, facendosi perdonare con una coppia generosa e sempre pronta.
Così diventa un piacere far girare i 75 cv di questa F700Gs sulle strade tortuose di montagna, dove è sempre tutto sotto controllo grazie ad una ciclistica pronta ai cambi di direzione e all’abs che impedisce deleteri bloccaggi delle ruote.

La F700Gs è certo una moto “facile”, beve poco ed è capace anche di accompagnarci in gite di medio raggio, anche in due.
Serve però un parabrezza più alto per i trasferimenti autostradali, altrimenti faticosi anche a velocità inferiore a quella prevista dal Codice. Costa “chiavi in mano” 9.750 euro.

Belva sotto mentite spoglie
Ce ne vogliono invece 16.200, ma è facile andare oltre con qualche necessario optional, per portarsi a casa la S1000XR.
Questa è una belva sotto mentite spoglie.

Il propulsore, un compatto “quattro” in linea fronte marcia da 160 cavalli: deriva da quello della RR che ne sviluppa 200 ed ha un comportamento sorprendente.
Già a 30 chilometri orari ti puoi permettere di inserire la sesta marcia e dimenticarti del cambio, tanto è fluida l’erogazione anche ai bassi regimi.
Allo stesso tempo, e sempre senza incertezze, la S1000XS accetta “tirate” fino al limitatore, che si raggiunge in un lampo ed interviene a 125 orari in prima, 160 in seconda, 190 in terza.
Il tutto con una tonalità di scarico che non ti fa certo passare inosservato, fino ai 250 chilometri orari di velocità massima.

E si guida bene questa moto, dopo un primo momento dovuto all’imponenza e alla generosità delle forme, supportati da un’elettronica sempre a punto.
Automatismi necessari, dicevamo, che segnano il passo solo sul bagnato, ma bisogna andare a cercarsela: anche in modalità “rain”, infatti, con la potenza limitata a 100 cv, se si insiste a tenere aperto il gas aspettando la “botta” di coppia che arriva a 6 mila giri, la ruota posteriore va per conto suo.
Solo per un attimo, prima che intervenga il sistema di antipattinamento a contenere l’esuberanza del motore, ma se sei anche solo leggermente in piega e non te l’aspetti il colpo di coda è garantito e si può mettere davvero male.

Prestazioni degne di una ipersportiva
di pochi anni fa, insomma, davvero esaltanti.
A parlarne solo in questi termini però si rischia di mettere in secondo piano le grandi doti di stradista della S1000XS: in due, coi bagagli, diventa una straordinaria sport tourer che piega sicura fino alle pedane e ti tira fuori con un filo di gas quando serve.

Va davvero forte e sicura, Beve il giusto: anche più di 16 km/l se non si esagera.
Vibra intorno ai 5.000 giri su manubrio e pedane: fastidioso, ma sopportabile.

Una gran moto. Dopo 3 mila chilometri quasi tutti su e giù per la Valle Sabbia, ci è dispiaciuto doverla restituire.

Dal Giornale di Brescia


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