La seconda nekyia
di Nicola Zanoni

Noi abitiamo la verità, come abitiamo la parola. La verità è il luogo dell’accadere mortale, ma non l’accadere stesso, così come il campo di battaglia è lo scenario della battaglia, non già le armi, ed il cozzo, ed il sangue...


E tuttavia una guerra non può aver luogo, senza scenario, né cielo, né terra.
Ancora: la verità è sì ospizio e ristoro – ma anche ospite, ristoratore. Come una fonte, per la quale è indistinguibile l’acqua dal suo stesso sgorgare. E tuttavia – e una volta di più – non v’è ospite senza ospitato (sì che ‘ospite’ ha per noi un doppio valore) né acqua sgorgante senza ricettacolo nell’occhio, o nel calice.
 
Così noi. Il nostro stare nella verità è un essere invasi da essa, facendo di noi stessi il luogo ove la verità medesima si manifesta come – luogo…
Quel che accade ad Odisseo – che egli cioè evochi i Morti – non è affatto diverso da quel che accade ai Morti – che essi cioè evochino Odisseo… Evocare la verità significa essere dalla Verità evocati.
Sicché il gioco si fa gioco crudele. Sicché la vittima si fa carnefice e il carnefice vittima. Sicché l’occhio del sacrificato sacrifica il sacrificatore. E nondimeno un sacrificio ha da esser compiuto.

Tale necessità – perché di necessità si tratta – impone da un lato la verità e, dall’altro, dalla verità è posta.
La verità è tracotante – la verità si dà nascondendosi – Veritas abscondita… Cosicché quella stessa verità che da noi è abitata e che ci abita imponendosi come orizzonte è pure, e sempre, un altrove – l’Altrove.
Eppure, l’altrove è ovunque – giacché tutto, per essere, ha da essere vero – e, se davvero noi dimoriamo nella verità, la verità stessa è l’Ovunque – e perciò, l’Altrove è l’Ovunque. Non v’è nulla senza Verità, ma la Verità non è nulla.
 
Poiché la Verità costringe a dire se stessa illusione. Approdare nella Verità è illusione, attendere i Morti è illusione, parlare coi Morti è illusione, vedere approdare, ed attendere e parlare e vedersi vedere è illusione. Ma anche, che tutto è illusione – è illusione… Sicché l’unica cosa che non sia illusione – è l’Illusione.
E così, e daccapo, tutto è Verità.
 
L’Illusione è bellezza. La bellezza è il falso. Il falso è il riflesso di quell’ovunque che è la verità, che in se stessa si mira. Il falso è lo specchio del vero, in cui la verità si vede bella.
Ma la verità è l’orrore. E quello specchio, che è un occhio, è l’esser mortale.
 
E la verità stessa è mortale – sia che la si voglia soggetta alla morte, per quanto di umano v’è in lei – sia che la si voglia assassina, per quanto di inumano. Ma, che essa uccida o sia uccisa, tutto ciò è destino che accada, secondo sua rigida Legge, che – è Verità…
 
ZLoStellanteR.jpg