Mense, Coldiretti suggerisce il Km Zero
di redazione

Sono più di 8 milioni i pasti che ogni mese si stima vengano serviti nelle oltre 5.860 mense scolastiche in Lombardia. 

 
«Per garantire agli studenti una dieta equilibrata e sana è necessario vigilare sulla qualità e l’origine dei prodotti che vengono messi in tavola».

È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della riapertura delle scuole, in una situazione in cui secondo un’indagine Coldiretti/Ixè un italiano su cinque (il 20%) dà una valutazione negativa dei pasti nelle mense scolastiche.
 
«La qualità del cibo che si porta in tavola, anche nelle mense scolastiche, è fondamentale non solo per la crescita dei ragazzi ma anche per la loro corretta educazione al gusto – spiega Ettore Prandini, vice Presidente Coldiretti nazionale – bisogna puntare su qualità e prodotti del territorio anche perché le mense non sono dei semplici luoghi dove si mangia, ma vanno considerate come vere aule didattiche per l’educazione alimentare.
E’ quindi comprensibile e condivisibile l’attenzione che i genitori dedicano a quello che i figli mangiano a scuola».
 
«Nello scorso anno 2015/2016 – conclude Coldiretti - in tutta Italia i carabinieri dei Nas hanno eseguito oltre 2.600 controlli nella ristorazione degli istituti: nel 25% dei casi sono state riscontrate non conformità e sono stati sequestrati oltre 4 tonnellate di alimenti».

Tra le principali violazioni riscontrate ci sarebbero la frode in pubbliche forniture, il commercio di alimenti nocivi, il cattivo stato di conservazione, le carenze igienico strutturali, l’irregolarità nell’etichettatura e nella tracciabilità del cibo.
 
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