Smartphone sotto controllo
di Giuseppe Maiolo

I giovani, ma anche i bambini usano ormai costantemente le nuove tecnologie, con estrema facilità e molta più velocità degli adulti. Non è un male di per sè, ma attenti alle dipendenze


Non è una novità. Lo smartphone, per esempio, non è più status-symbol, ma un oggetto di uso comune che i piccoli fin dalla  scuola primaria maneggiano con naturalezza.
E questo perché i nativi digitali nascono, crescono e si muovono nel mondo tecnologico. Rapidamente, pur non sapendo nulla di come funziona un cellulare o un tablet, lo sanno usare “d’istinto”.

Allora non è strano vedere un un telefonino in mano ad un bambino anche piccolo.
Anzi, contrariamente a quanto si può pensare, molti sono i genitori che lo danno precocemente perché ritenuto utile. Dicono “non si sa mai può servirti per chiamarci se hai bisogno!”

In realtà il cellulare dovrebbe essere fatto usare presto ai bambini non per emergenza, ma perché appartiene alla nostra comunicazione ed è di “vitale” utilità per tutti.
Bisogna però saperlo usare e ci vogliono adulti che insegnino precocemente ai bambini il suo uso coretto. 

Lo smatphone, strumento potentissimo e multimediale, è diventato un’appendice un po’ per tutti e ormai fa parte integrante della nostra esistenza.
In mano ai giovani serve non solo per telefonare, anzi questa è l’ultima cosa che essi fanno con il telefonino, ma per mandare sms, chattare, ascoltare e scaricare musica, fare foto e video da condividere, giocare, vedere filmati.

Tuttavia il cellulare se usato senza controllo, può diventare uno strumento capace di creare dipendenza.
Una subdola dipendenza forse simile ad altre dipendenze più note come quella dalle sostanze o dall’alcol. 

Per scongiurare questo pericolo sempre più frequente è necessario controllare e regolamentare.
Non si tratta di negar l’uso del telefonino o, peggio ancora, usare il divieto come punizione. Non serve questo tipo di azione ai fini educativi anzi può essere controproducente.

Bisogna invece promuovere un utilizzo appropriato del dispositivo.
Magari insegnare come si usa negoziando con i figli, soprattutto gli adolescenti, perché se ne eviti l’abuso. Si potrebbe ad esempio, stipulare un patto sull’uso del telefonino. Una sorta di codice di comportamento condiviso tra minore e genitore. 

Tra le cose da far sottoscrivere dopo e averne spiegato i motivi e avviata un’adeguata negoziazione, vi sono i tempi in cui si chiede di tenere spento il cellulare (a pranzo, alla sera dopo una certa ora ecc.).
In particolare si chiederà il rispetto del divieto ad usarlo in certi posti (scuola, ospedali, treno), e si inviterà a prestare attenzione all’uso corretto della cam, ma soprattutto a non postare sul web foto e video senza il consenso delle persone riprese.

E’ fondamentale che si insista sull’importanza di non offendere o infastidire altre persone, perché il bullismo virtuale è facile e sempre in agguato.
Far accettare piccole regole di comportamento che, peraltro anche gli adulti sono chiamati a condividere e rispettare, aiuta i minori a dare la giusta importanza alla tecnologia e a comprendere il valore delle regole utili anche come protezione e tutela.

Giuseppe Maiolo
www.officina-benessere.it 
 
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