Sos Compiti
di Annalisa Croci

La scuola è iniziata da qualche mese ed è tempo di compiti, verifiche; inizia la routine per tutti: bambini, adolescenti, insegnanti e genitori


Spesso i compiti sono un tema dibattuto: si generano guerre fra figli e genitori, o situazioni di tensione fra insegnanti e genitori circa gli stili educativi e il carico di compiti a casa.
Talvolta basta poco per arrivare a pianti ed urla inutili.

I compiti in realtà sono uno strumento utile, se utilizzati non in modo massiccio; poiché aiutano il bambino a confrontarsi con la dimensione del “ dovere “ e sviluppano la capacità di organizzarsi.
Inoltre svolgerli per l’intero anno scolastico aiuta a sviluppare: persistenza, costanza, determinazione a perseguire un obiettivo.

Spesso però i compiti a casa per il bambino rappresentano un obbligo e tolgono tempo al gioco, vengono percepiti perciò come noiosi.

Come è possibile svolgere i compiti serenamente?
Cercare un luogo che favorisca la concentrazione, quindi luogo senza giochi, tv spenta o altre cose che possono distrarre il bambino.
Dare aiuto se e quando serve: aiutare il bambino quando chiede aiuto o sembra che non stia capendo ciò che deve svolgere.
Se sbaglia: non sgridarlo, ma invitarlo a rileggere o capire dove ha sbagliato.

È bene però creare una routine, un orario in cui possa iniziare a svolgere i compiti; sconsigliato dopo cena e durante la sera, meglio il pomeriggio.
È importante che i genitori diano sostegno emotivo alla fatica, lo incoraggino e rassicurino, mostrando interesse verso i compiti a casa.
Ricordate di non svolgere i compiti al suo posto, poiché pian piano si deve creare l’autonomia: é il bambino a scuola e non il genitore.
Consiglio di interessarsi alla scuola e avere contatti con la scuola stessa. Se il genitore è in disaccordo sul compito o sulle scelte della maestra: fidarsi e nel dubbio incontrare la maestra
Non svalutare scuola o maestre in presenza del figlio, se ci sono dubbi chiarirli fra adulti.

Se il bambino non vuole fare i compiti talvolta può nascondere un disagio più serio?

Timore di non essere in grado e di fallire, di non essere bravo e quindi di non seguire le aspettative dei genitori nei suoi confronti.
Oppure può sentire disagio emotivo (situazione familiare che cambia: lutti o separazioni). Se a casa la situazione non è serena informare le maestre... capiranno.
Contesto classe o scolastico particolare: ad esempio situazioni di bullismo o difficoltà ad entrare in relazione con i compagni o cambio di scuola (da un paese ad un altro o fra elementari e medi ).
Il disagio può nascondere anche disturbi dell’apprendimento, difficoltà di vista o udito; in questo caso verificare con una valutazione.


Dott.ssa Annalisa Croci
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
Cel. 334/2357696
Via della Ferrovia, 13, Gavardo
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