Teleriscaldamento valsabbino
di Val.

Progetto, permessi e risorse ci sono. Potrebbero presto prendere il via i lavori per la realizzazione di una rete di teleriscaldamento "targata" Raffmetal per Casto e Vestone. E ce n'è anche per i laghetti del Parco delle Fucine

 
 «Dietro ad ogni problema c’è un’opportunità».
La frase è attribuita a Galieleo Galilei e ben sintetizza il progetto sul quale Raffmetal, azienda del Gruppo Niboli, ha deciso di investire nei prossimi tre anni dai 40 ai 45 milioni di euro.

Il problema è quello di raffreddare l’acqua utilizzata nel processo di produzione di leghe speciali d’alluminio che avviene nello stabilimento di Casto, prima di reimmetterla nella produzione ad una temperatura idonea per essere riutilizzata.

L’opportunità è quella di utilizzare il vapore risultante per produrre energia elettrica, l’acqua caldissima per realizzare una rete di teleriscaldamento per Casto e Vestone, quella ancora calda, ma non troppo, per trasformare in “termali” i laghetti del Parco delle Fucine, già meta di migliaia di turisti ogni anno.

Ma andiamo con ordine.
Il progetto è stato esposto nelle sue linee essenziali in occasione della visita del ministro Maria Elena Boschi, avvenuta nei giorni scorsi a Vobarno, dall’Amministratore di Raffmetal Francesco Franzoni.
Per la verità se ne parla già da qualche tempo, tanto che si è formato ed è già operativo un gruppo di lavoro del quale fanno parte i vertici di Raffmetal, alcuni tecnici ed i rappresentati delle Amministrazioni comunali.

Il fatto che l’argomento sia stato affrontato in un’occasione ufficiale come quella della visita del ministro, lascia intendere che i tempi siano maturi per tirare fuori il sogno dal cassetto e mettere in pratica i propositi.
Il progetto è certo ambizioso.

Il calore da recuperare sarebbe pari a circa 20 tonnellate/ora di vapore che per prima cosa verrebbe utilizzato per produrre energia elettrica da utilizzare in azienda, limando così sui costi della produzione.
Come “scarto” ci sarà una grande quantità di acqua a circa 50°, temperatura buona per circolare in un impianto di teleriscaldamento che sarà in quantità sufficiente per riscaldare le case dei circa seimila abitanti di Casto e di Vestone: energia a buon mercato per tutti, gratis per gli edifici comunali. I
l tutto è fattibilissimo dal punto di vista tecnico, degli iter burocratici e per quanto riguarda i finanziamenti.

Unica incognita sembrerebbe legata alla temperatura di 50°, ottima per le case più moderne e ben isolate, forse insufficiente nelle giornate più fredde laddove la dispersione dai muri perimetrali o dagli infissi è importante.
A questo proposito è in atto una sperimentazione sulle diverse tipologie di case, che potrebbe dare indicazioni sulla realizzazione di una centrale termica di supporto per riscaldare ulteriormente l’acqua, magari per le settimane più fredde oppure anche in caso di blocco temporaneo della produzione in Raffmetal.

Per ultimo, dopo aver attraversato i radiatori domestici (in inverno perché in estate si dovrà ricorrere ai classici metodi di dissipazione, l’acqua ancora calda verrebbe utilizzata per rendere “termali” i laghetti del Parco delle Fucine, contribuendo così ampliare il periodo di utilizzo dell’area, per ora meta soprattutto estiva di migliaia di sportivi.

.in foto: ingresso Raffmetal; impianto di recupero calore; laghetto nella valle della Regassina.

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