Leali Steel, concordato in bianco
di Redazione

Il Tribunale di Trento ha fissato al 4 maggio il termine entro il quale la Leali Steel di Borgo Valsugana dovrà presentare il piano concordatario. L’interesse di Aferpi per l’affitto degli impianti anche di Odolo


Il Tribunale di Trento ha fissato al 4 maggio il termine entro il quale la Leali Steel di Borgo Valsugana dovrà presentare il piano concordatario.

Nel frattempo sarà compito del professionista Pasquale Mazza, nel ruolo di commissario giudiziale, vigilare sulla società del gruppo Klesch. La Leali Steel conta uno stabilimento a Trento (circa 90 addetti) e un Sito produttivo a Odolo (130 dipendenti).

L’azienda di Odolo ha depositato lo scorso 29 novembre la proposta di concordato preventivo in bianco «chiedendo il termine di 120 giorni per la presentazione dell’Accordo al ceto dei creditori sociali - si legge in uno stralcio della lettera ai clienti del presidente della società, Karsten Pronk, pubblicato da Siderweb -, ovvero in alternativa del Concordato».

L’azienda, però, è pronta a continuare la propria attività. «Il piano di risanamento dell’esposizione debitoria di Leali Steel - prosegue la comunicazione della società di proprietà del Gruppo Klesch, che l’aveva rilevata dalla vecchia proprietà bresciana nel 2013 a seguito del concordato preventivo richiesto nel 2012 - prevede, allo stato, il mantenimento in esercizio dell’intero complesso aziendale garantendone la continuità produttiva in entrambi i siti industriali, sia del laminatoio di Odolo, che della acciaieria di Borgo Valsugana, attraverso un contratto di affitto di azienda con un importante gruppo industriale nel settore degli acciai, nell’ambito di un progetto di diversificazione territoriale del business e conseguimento di sinergie industriali con entrambi i siti produttivi della Leali Steel".

Anche se non viene nominata esplicitamente, la società che dovrebbe rilevare in affitto gli impianti di Leali Steel dovrebbe essere Aferpi. Il gruppo siderurgico che controlla gli stabilimenti ex Lucchini di Piombino, infatti, sarebbe interessato ad utilizzare l’acciaieria per alimentare i laminatoi toscani del gruppo in attesa di realizzare un’acciaieria proprio a Piombino.
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