Prevenzione in urologia... non solo prostata
di red.

E’ stato ospite del Rotary Valle Sabbia a Gavardo il dottor Angelo Peroni, dirigente medico nello staff di Urologia degli Spedali Civili di Brescia 


Dopo aver ottenuto la Specializzazione in Urologia il dr. Peroni si è perfezionato nelle tecniche sperimentali di biologia molecolare presso il laboratorio di Farmacologia Molecolare e Cellulare dell’Istituto di Farmacologia Tossicologia e Terapia Sperimentale dell’Università degli Studi di Brescia e nell’ambito della chirurgia urologia laparoscopica presso il Dipartimento di Urologia dell’Università di Halle (Germania).

Oggi dedica quasi tutto il suo tempo alla Sala Operatoria del Civile
dove utilizza l'unico impianto robot esistente a Brescia in grado di effettuare operazioni urologiche delicate.
Il robot - si chiama "Da Vinci" e costa 2 milioni di euro, 250mila euro servono a garantire la manutenzione annuale e 3.000 euro è il costo degli strumenti utilizzati per ogni singola operazione.

Manovrato in remoto dal dr. Peroni è in grado di eseguire l'intervento utilizzando una "manina" di soli 5 millimetri con incredibili vantaggi sul paziente: riduzione dei tempi di ricovero, delle perdite ematiche intraoperatorie (evitando così il ricorso a trasfusioni), del dolore postoperatorio, dei rischi di infezione chirurgica, presenza di cicatrici più piccole, ripresa post-operatoria più rapida e, di conseguenza, maggiore soddisfazione dei pazienti.  

«Da Vinci» ha una capacità di movimento di molto superiore rispetto agli arti umani, assoluta precisione e assenza di tremore che consente, quindi, maggiore possibilità di accesso a zone profonde e nascoste del corpo.
Se fino a 3 anni fa l'80% dei pazienti sottoposti ad intervento alla prostata riportava conseguenze negative alla potenza sessuale e problemi di incontinenza, oggi grazie a questa tecnologia i pazienti che lamentano conseguenze negative sono meno del 30%.

Il dottor Peroni ha voluto subito chiarire che la cosa fondamentale è però la prevenzione: "Vale più un'oncia di prevenzione che una libbra di cure", definendo la prevenzione come l’insieme di quelle attività che mirano a promuovere il benessere delle persone e a scongiurare l’insorgere di malattie.

Oltre a una prevenzione primaria legata alla dieta, alla rinuncia di alcool e fumo e all'attività fisica esiste una prevenzione secondaria, che ricerca quei soggetti che potrebbero avere una malattia ma nei quali la malattia non ha ancora dato segnali di esistenza o problemi: si tratta delle attività di screening.

La prevenzione secondaria è tutt’altro che la norma, soprattutto in campo urologico dove purtroppo le patologie più subdole sono proprio asintomatiche.
Dai dati risulta che a 14 anni oltre il 60% delle femmine si è sottoposta ad una visita ginecologica, mentre i maschi che si sono sottoposti ad una visita di controllo dall'urologo sono meno del 4%.

Considerando anche che oggi non esiste più la visita di leva che si faceva a 18 anni, fa impressione scoprire quanto siano numerosi tra i giovani i casi (anche molto gravi) di tumore ai testicoli.
Per ignoranza, per imbarazzo, per pudore sono numerosi purtroppo i casi di ragazzi che arrivano al Civile in situazioni gravissime, mentre con un minimo di tempestività la cura del tumore al testicolo ha un successo del 99%.
E' quindi fondamentale che i genitori siano attenti e non trascurino anche questo aspetto. 

La Società Italiana di Urologia raccomanda alcuni consigli che il dr. Peroni opportunamente ha trasmesso:

- effettuare una visita urologica per ogni fase della vita: pubertà, età adulta e terza età. Le malformazioni dell’apparato urinario sono molto frequenti e sarebbe opportuno scoprirle e trattarle fin dalla prima età;

- controllare, per i genitori, il normale sviluppo dell’apparato genitale del bambino.

Per gli adulti i problemi alla prostata sono molto diffusi: in aggregato ne soffre quasi il 20% della popolazione.
Si tratta, in particolare, di:

1) Neoplasia prostatica: è la terza causa di tumore in assoluto, la prima per gli uomini anche se la mortalità non è molto elevata.
Non vi è unanimità fra gli urologi sull’utilità di uno screening del tumore alla prostata che potrebbe favorire anche il proliferare di interventi non necessari ma - secondo Peroni - il fatto che negli ultimi 10 anni le attività di screening siano state ridotte ha comportato attualmente un incremento notevole di pazienti oncologici.

2) Ipertrofia prostatica benigna: la parte centrale della prostata si ingrossa fino a comprimere l’uretra, disturbando la minzione.
E’ opportuno fare, dopo i 40 anni e almeno una volta ogni due anni, una visita urologica, un esame del PSA (antigene prostatico specifico, marcatore di patologia d’organo) ed eventualmente un’ecografia della prostata.
La prostata è molto sensibile al testosterone (che si riduce con l’età); è quindi opportuno fare anche un controllo del livello del testosterone (si tratta di un banale prelievo di sangue)

Infine si è parlato dei problemi di calcolosi
che colpisce non solo gli uomini ma anche le donne e che sono accompagnati da piccole alterazioni metaboliche multiformi, tanto che hanno un’altissima ricorrenza/recidiva nei 5 anni.
Diagnosticare tali alterazioni sarebbe evidentemente importantissimo. Anche in questo caso mentre qualche anno fa si interveniva unicamente "bombardando" il calcolo per ridurlo oggi si preferisce intervenire per la rimozione grazie anche alle nuove strumentazioni disponibili.
 
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