Heimat - Piccola Patria
di Giancarlo Marchesi

Brescia. Dalla pittura alla scrittura, dalle tele alla macchina per scrivere. Negli ultimi lustri il mondo creativo di Giacinto Cargnoni si è progressivamente dilatato passando dalle tempere ai racconti storici

 
Esponente di rilievo della comunità artistica bresciana fin dagli anni Sessanta, che vanta partecipazioni a premi e rassegne di grafica in varie città d’Italia e d’Europa, da oltre un decennio Cargnoni si è avvicinato alla letteratura dando alle stampe lavori che hanno come tratto distintivo l’intreccio tra la «grande storia» e le «piccole storie» del nostro contesto locale.
Al romanzo d’esordio, «Il pane di Natale», che si snoda lungo il burrascoso ventennio napoleonico, sono seguite altre tre opere che spaziano dall’età medievale a quella moderna.
 
L’ultima fatica dell’artista dal titolo «Heimat. Piccola patria» (Color Art, 2016, pp. 213) è ambientata in un borgo dell’alta Valsabbia – terra d’origine dei suoi avi – e ha sullo sfondo i tormentati anni della Prima guerra mondiale. 
 
La protagonista del romanzo è Caterina, giovane maestra residente da lunghi anni in città, ma originaria della piccola comunità montana di Presegno.
L’autore dipana l’intera opera attraverso la corrispondenza che la ragazza intrattiene con il fidanzato impegnato sul fronte della Grande guerra.
Le lettere, casualmente ritrovate dopo oltre settant’anni dal nipote di Caterina, fanno infatti da filo conduttore del romanzo guidando, pagine dopo pagina, il lettore. 
 
Le vince personali dei due giovani offrono a Cargnoni lo spunto per dar vita ad una storia che mette crudamente in risalto il divario esistente tra due mondi: quello rappresentato dalla città di Brescia e quello della montagna.
La vita condotta dalla popolazione della piccola comunità di Pregno, dove il giovane militare risiede, è fatta di fatica e dedizione al lavoro, e mentre l’esistenza vissuta dalla ragazza nel capoluogo provinciale - dove la modernità ha già fatto breccia – è costellata dai primi agi e dalle prime attrazioni.
 
Missiva dopo missiva, il rapporto epistolare tra Caterina e il giovane militare consente all’autore di tratteggiare le trasformazioni che investono, nel doloroso contesto della Grande guerra, da un lato la società bresciana del primo Novecento, e dall’altro l’animo dei due giovani.
 
Giancarlo Marchesi
 
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