Capo Classe
di Alessia Saletti

Avevo tredici anni quando ho iniziato a lavorare con te, eri uno spirito selvaggio, un cavallo dallo spirito indipendente, Capo-Classe! Un sella italiano di dodici anni, possente, altissimo, con un manto marrone scuro e una criniera nera

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Come eravamo diversi allora! Facevamo fatica a collaborare; lavorare insieme sembrava un’impresa impossibile, sai quante cadute ho rischiato per causa tua, amico mio? .

Certe volte non ti capivo proprio, poi però ho cercato il motivo del tuo strano comportamento: il tuo vecchio padrone se ne era andato e il figlio, che ti ha in eredità, non sa nemmeno chi sei, non si rende conto del tuo valore e ti ha abbandonato.

Dal giorno in cui ho scoperto il tuo passato, ho cercato di donarti tutto il mio amore ed ora  siamo un binomio perfetto; insieme saltiamo ostacoli di 125 cm.
Ora metterti la sella è molto semplice, all’inizio era quasi un rodeo! Adesso salirti in groppa è dare spazio al mio sogno.

Appena ho un attimo libero, corro da te e tu mi fai toccare il cielo con un dito; vengo da te che sei geloso di tutti i miei amici, vengo da te che mordi chiunque provi a toccarti, vengo da te che coccoli solo me.

Quando sono triste corro da te che mi regali la libertà e ogni volta  che infilo il piede nella staffa mi fai perdere dieci battiti!
Ogni volta è un’emozione intensa, è come sentire le nostre anime unite, tu mi completi.
 
Ti voglio bene, Capo-Classe.     

Alessia Saletti (1° Servizi SocioSanitari)
 
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