Un bresciano ai vertici Sidemast
di Val.

Il prof. Piergiacomo Calzavara-Pinton, Primario al Civile di Brescia e primo dermatologo al Poliambulatorio Santa Maria di Vobarno, nei giorni scorsi è stato nominato presidente di SIDeMaST

 
Sidemast è la prestigiosa “Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse”. Sodalizio fondato nel 1885.
Attualmente Sidemast conta circa 1300 soci.

Il dottor Calzavara ne fa parte da 25 anni e dopo aver ricoperto diversi incarichi sociali: Consigliere nel direttivo, tesoriere, qualche giorno fa ne è diventato il presidente.
Fra gli incarichi di prestigio anche la delega a rappresentare il Sud Europa in seno all’Accademia europea di Dermatologia e Venereologia, ente che conta circa 20 mila iscritti.

Traguardi che fanno onore
prima di tutto alla sua professionalità, ma anche a Brescia, perché Piergiaconìmo Calzavara-Pinton lì è nato una sessantina di anni fa, e al Poliambulatorio Santa Maria di Vobarno che lo annovera fra i suoi professionisti di punta.
 
Qual è il ruolo di Sidemast? E perché hanno scelto proprio lei come presidente?
«La più importante fra le attività che vengono svolte in Sidemast è certo quella di fare da cerniera tra le istituzioni ed il mondo accademico, che devono trovare un linguaggio comune per affrontare le problematiche legate al mondo della dermatologia - ci ha detto il dottor Calzavara -. Credo che mi abbiano scelto per il percorso fin qui compiuto, per l’esperienza fatta a livello europeo e per la condivisione di certe scelte».
 
Da dove inizierà il suo lavoro in seno a Sidemast?
«La dermatologia oggi sembra si debba occupare soprattutto di questioni estetiche.
Un’attrazione fatale da parte di molti colleghi che va ridimensionata, perché non è certo quella la priorità del nostro agire in campo medico – ha aggiunto -. Dobbiamo invece riprendere in mano la nostra professione, che è quella di intervenire a tutto campo sul benessere del tessuto cutaneo anche nel caso si rendano necessari interventi chirurgici: chi l’ha detto, per esempio, che il dermatologo debba solo diagnosticare la presenza di un melanoma e poi a metterci mano debbano essere altri specialisti? C’è poi la questione fondamentale della ricerca, alla quale dobbiamo imparare a fornire il massimo supporto».
 
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