A Stefano Vassalini l'Oscar Green di Coldiretti
di Redazione

C’è anche l’allevatore e produttore di carne e salumi di Preseglie fra i premiati con il riconoscimento di Coldiretti attribuito a giovani e innovativi imprenditori agricoli

 
Dall’Indiana Jones degli ulivi perduti all’agriterapia ad alta quota con la pedagogia del silenzio, fino alla televisione in cascina e all’etichetta con l’elettroencefalogramma: sono queste alcune delle innovazioni in agricoltura presentate agli Oscar Green di Coldiretti a Milano.

“Sono progetti giovani che danno il senso della capacità di innovazione delle nuove generazioni, oltre a dimostrare l’inventiva degli imprenditori Made in Italy” spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia. Diverse le storie di successo illustrate durante la premiazione all’Acquario Civico di Milano, alla presenza di oltre cento giovani agricoltori di tutte le province lombarde.

“In un territorio regionale che conta circa 48mila imprese, che produce oltre il 40% del latte italiano, e che vanta un’agricoltura capace di rinnovarsi ogni anno – aggiunge Ettore Prandini, - le capacità creative dei giovani, il loro entusiasmo e il loro impegno sono elementi strategici di crescita e sviluppo dai quali non si può prescindere e che vanno riconosciuti e premiati. Oggi l’innovazione e la tecnologia diventano determinanti per il futuro delle imprese agricole e proprio da qui dobbiamo puntare e investire per  continuare ad essere competitivi sul territorio per qualità produttiva”.

Le realtà imprenditoriali bresciane che hanno partecipato al concorso Oscar Green sono tredici.

A Preseglie Stefano Vassallini ha ripristinato ed avviato di un macello comunale per la macellazione dei propri capi di bestiame (sia bovini che suini) e per la macellazione di medesime razze di animali di allevamenti e privati della zona, gestisce tutta la filiera e ha uno spaccio aziendale che è in continua espansione e vende anche nella GDO.

Con lui sono stati premiati anche altri giovani imprenditori agricoli bresciani e lombardi. Questi gli altri bresciani.

Elisabetta Maccioni, biologa di Ossimo in Val Camonica, ha  sviluppato un modello agricolo naturale che segue il corso delle stagioni riscoprendo  varietà antiche legate al territorio: fagioli COPAFAM, cornetti, mais, patate, zucchine, cavoli, rape, barbabietole, zucche e fave.

Mattia Zordan dell’azienda agricola Cascina Maddalena di Sirmione che produce un vino puntando su sostenibilità e rispetto per l’ambiente e con un etichetta molto personale e con una storia importante; Stefania Reali che dopo una laurea in agraria ha deciso di lasciare la città e acquistare un piccolo appezzamento di terreno a Ludizzo di Bovegno in alta Val Trompia, insieme al marito coltiva mele, pere, ciliegie di antiche varietà e piccoli frutti manualmente perché si trovano  in una zona che non permette l’utilizzo di attrezzature.

A Bedizzole troviamo Laura Marchesini
che presenta i salumi con la carta d’identità elettronica e lancia le chicche di salame, caramelle da passeggio a base di salume di suino. Stefano Lancini di Capo di Ponte ha deciso di puntare sull’agricoltura con un progetto che coniuga imprenditoria e ricerca di senso. Recuperare una baita di montagna e creare un salotto dove proporre “pedagogia del silenzio, della salita e del bosco” per ragazzi, adulti, famiglie e manager. Il silenzio e la natura non come fuga, ma come setting per conciliare la ricerca di sé, rigenerarsi e ripartire più consapevoli nel vivere le relazioni e la quotidianità.

A Rezzato Cristian Benaglio ha realizzato un canale video dedicato a tutte le attività aziendali, rivolto ai consumatori e ai clienti con l’obiettivo di creare una vera e propria “agri-community” per fare rete. Maurizio Ribola di Monte Isola coltiva diverse cultivar tra cui “Nepos”, “Avus” e la “Sbresa”, varietà autoctona dell’isola guardando al passato per valorizzare i sapori e i gusti del territorio, grazie anche alla vendita diretta. Annalisa Filippini di Bassano Bresciano ha inventato l'hamburger vegetariano a base di ortaggi di stagione con aggiunta di un soffritto di verdurine e del pan grattato per legare il tutto. La base è composta da soia, fave, fagiolini e patate in minima quantità.

 Silvia Agosti a Offlaga coltiva grani antichi, quinoa, alchechengi, mais antico (sponcio rostrato) varietà antiche ma di grande prestigio e molto richieste. Enrico Uggeri di Montichiari ha ideato il budino pensato per le intolleranze al lattosio e al glutine a partire dal latte di capra.  Le ultime due realtà presentate sono relative a progetti più ampi: il comune di Monte Isola ha creato un porgetto per sviluppare e promuovere l’olivicoltura locale e l’associazione Coldiretti Brescia ha realizzato il progetto  IL CIBO SANO PER OGNI BAMBINO, in collaborazione con Ministero Istruzione, Spedali Civili BS e Istituto Zooprofilattico  con l’intento di incontrare e formare oltre 5000 bambini attraverso 12 progetti relativi ai prodotti agricoli e ai processi produttivi aziendali con l’intento di  formare futuri consumatori in grado di fare scelte consapevoli per una migliore qualità della vita e sostenere il Made in Italy agroalimentare.

“Le esperienze testimoniate da Oscar Green confermano la voglia di fare degli agricoltori “under 40” che, nonostante la crisi, le difficoltà di accesso al credito e la burocrazia, scommettono sulla terra puntando sulla valorizzazione del territorio e sull’export” spiega Giancarlo Picco , delegato Giovani Impresa Brescia.           

“Il dinamismo e le storie di questi giovani – conclude Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – testimoniano la vitalità della nostra agricoltura. In un momento di crisi come l’attuale assistiamo al ritorno alla terra da parte di ragazzi e ragazze che vedono nel comparto un’attività su cui scommettere per fare reddito, tutelare il territorio e rilanciare l’economia nazionale e noi dobbiamo accompagnarli e supportarli in questo percorso”.
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