I colori e i suoni delle emozioni
di Valerio Corradi

Quanto è importante riconoscere le proprie emozioni ed imparare ad esprimerle? Ha provato a rispondere un percorso di arte terapia per adolescenti della coop. Area


Secondo Umberto Galimberti, uno dei problemi più profondi delle giovani generazioni è “l’analfabetismo emotivo” che porta molti ragazzi a non essere in grado di riconoscere i propri sentimenti e le proprie emozioni, a chiamarle per nome ed elaborarle. Non solo non risultano tematizzate emozioni negative di sofferenza e di disagio ma nemmeno quelle positive connesse agli stati di felicità.

Questo vuoto di coordinate, porta spesso i giovani alla sconnessione con le proprie emozioni e sfocia, in molti casi, o in forme di chiusura depressiva o nell’eccesso euforico, stati che segnalano una cronica insoddisfazione di fondo. Senza dimenticare, ad esempio, le ricadute negative che l’eccesso o la mancanza di empatia sono in grado di produrre sul piano del benessere individuale e su quello delle relazioni interpersonali.

Uno delle urgenze del nostro tempo è allora quella di educare alle emozioni, del resto, soprattutto con i giovani “a volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note…” (A. Baricco).

E’ quanto mai opportuno, allora, soffermarsi su una esperienza formativa che si è tenuta in Valle Sabbia, e che ha raccolto la sfida dell’educazione emotiva.

Presso il Centro diurno per minori di Villanuova s/C, tra marzo e aprile, si è svolto un percorso sperimentale che ha visto coinvolto un gruppo di adolescenti dai 13 ai 17 anni. L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa Area che ha messo a disposizione alcune delle proprie professionalità.

L’itinerario, articolato in 8 incontri di 120 minuti ciascuno, era finalizzato a migliorare la consapevolezza delle emozioni che se non decodificate, rischiano di travolgere gli adolescenti. Lo sforzo di riconoscere dentro sé stessi le emozioni e negli altri è infatti alla base della capacità di scoprirsi/riscoprirsi e poi di attivarsi per migliorare il rapporto con la famiglia e gli amici.

Lo strumento utilizzato è stato quello dell’arte terapia, un complesso dei diversi mezzi artistici quali musica, pittura a danza, che vanno oltre l’espressione prettamente verbale e permettono, a ciascun ragazzo, maggiore libertà e spontaneità comunicativa.

Le attività si sono principalmente incentrate sull’uso del colore e della gestualità. Si è fatto ricorso al dripping, al collage e al décollage, anche per slegare l’espressione artistica da una possibile “frustrazione” del disegno. A sostegno delle tecniche pittoriche, è stata usata anche la musica come coadiuvante; musica dapprima fornita dall’operatore e poi dagli stessi ragazzi. L’esito del percorso è stato positivo, a tratti sorprendente, ed è sfociato in lavori personali e di gruppo che hanno aiutato a rappresentare le emozioni (cfr. immagini nella foto).

L’iniziativa sarà riproposta nel prossimo settembre.
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