Macabri trofei
di Val.
Difficile capire cosa passi nella testa di un uomo che ha comportamenti di questo genere. Ad ogni modo stavolta l'hanno individuato e denunciato
Lasciava macabri trofei davanti alla sede del Comprensorio Alpino di caccia C7, a Nozza di Vestone, senza curarsi che le telecamere lo stavano immortalando.
Così gli agenti del Servizio ittico venatorio della polizia provinciale sono poi andati a casa sua, hanno rinvenuto più involucri per circa 10 chilogrammi di carne di capriolo frutto di recente e truffaldina battuta di caccia e gli hanno sequestrato l’arma: un fucile Remington calibro 7 a canna rigata. Poi è partita la denuncia, per la caccia in periodo vietato.
Il bracconiere è un abitante delle Pertiche di circa sessant’anni e l’ultima bravata l’ha fatta giovedì scorso: al mattino aveva lasciato nella cassetta delle lettere del C7 due zampe ed un orecchio di capriolo, nel primo pomeriggio era già ufficialmente nei guai.
I responsabili del Comprensorio hanno infatti interessato gli agenti che dopo aver indagato ed acquisito le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso presenti in loco e nel resto del paese l’hanno individuato.
Questa volta quello che è sembrato un aperto gesto di sfida al C7, ente che si occupa appunto di gestire sul territorio il prelievo della selvaggina e soprattutto degli ungulati, gli costerà caro.