«E parlarne prima?»
di Ernesto Cadenelli

Ho letto con molto stupore le argomentazioni sulle scelte di gestione dei rifiuti aperta dal sig. Liviano Bussi e i chiarimenti in risposta del dott. Silvio Lauro

 
Il primo gennaio 2018 è alle porte e francamente, dopo il mandato espresso da tutti i consigli comunali, ritengo fuori tempo massimo questa discussione.
Non perché non siano osservazioni sensate, semplicemente mi chiedo perché queste critiche non siano uscite prima (forse mi sono sfuggite) ed escono solo ora.

Ricordo che il gruppo consiliare di minoranza del Comune di Vobarno,  da questo foglio ma anche nelle riunioni del centro sinistra, aveva espresso l'orientamento di scelte più graduali, sistema misto soprattutto e proprio per il problema del conferimento dell'umido, che è il punto più critico del nuovo sistema porta a porta spinto. 

Anche la replica di Lauro è ancora ideologica
e non entra nel merito del piano e della sua gestione concreta, un inno alla raccolta porta a porta spinto. Eppure la sperimentazione di Vallio, sistema misto, era considerata positiva e gradita dalla popolazione locale.
E' pericoloso che il sistema sia letto come vessatorio dai cittadini, il rischio è la non adesione e i sacchetti abbandonati in giro come spesso capita anche in comuni vicini a noi.

Sono pochi gli amministratori che hanno studiato e approfondito il problema, delegando agli esperti e riservandosi di dare l'adesione. Della serie “speriamo che Dio ce la mandi buona”.

Il nostro gruppo ha espresso voto favorevole alla nuova scelta
, sulla base di una constatazione: se la maggioranza propone un radicale cambiamento del sistema di raccolta rifiuti è opportuna la collaborazione di tutti per la migliore riuscita del progetto. Ci siamo rimessi in tasca le nostre convinzioni e il nostro impegno sarà volto al positivo.

Detto questo ritengo però che alcune questioni siano ancora aperte e sia possibile uno sforzo di tutti per dare ad esse risposte positive e condivise. Nel dichiarare il voto favorevole abbiamo letto e fatto verbalizzare una dichiarazione riassuntiva di alcune preoccupazioni (probabilmente ce ne sono altre, il malloppo è di oltre 1000 pagine e non credo siano state lette tutte da tutti). 

Le indico per vedere se è possibile socializzarle e risolverle.

1°- Occorre definire la quantità di personale necessario per il normale svolgimento dell'attività. La certezza che tutto il personale, sia ex-Aprica che quello aggiuntivo, venga assunto regolarmente dalla nuova società. Non si può risparmiare a spese di chi lavora. Regimi contrattuali precari, avrebbero ricadute negative sulla qualità del servizio. Deve essere circoscritto al massimo l'impiego di forme di lavoro flessibile.

2°- Occorre sia definito con chiarezza il valore degli automezzi e di altre strutture che Aprica cederà alla nuova società, considerando anche il fatto che molti non saranno più idonei al nuovo sistema.
Occorre individuare con chiarezza le aree parcheggio e costi inerenti.

3°- Occorre precisare i costi del servizio (se in diminuzione o aumento) e conoscere le ipotesi concrete di economicità derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati. Il cittadino deve sapere se pagherà di più o di meno rispetto a oggi.

4° - C'è poi da migliorare l'assetto societario.
Il 95% alla Comunità Montana e solo il 5% ai Comuni è troppo sbilanciato a favore di CM che nei fatti diventa socio di stragrande maggioranza e rischia di far risultare residuale il peso della assemblea dei Sindaci. Sarebbe preferibile una più alta ripartizione delle quote a favore dei comuni, da definire anche in prospettiva.

Su questi pochi rilievi sarebbe opportuno un approfondimento da parte di ogni soggetto, e poi spingere per avere certezze che il nuovo sistema parte col piede giusto, col giusto rigore anche nel controllo della destinazione del differenziato per non incappare in situazioni di malaffare come la cronaca locale di questi giorni purtroppo ci documenta con l'intervento della magistratura.

Ernesto Cadenelli
consigliere comunale “INSIEME PER VOBARNO”
 
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