In mostra tre generazioni di Solaro
di Giancarlo Marchesi

Negli spazi della galleria d’arte “Via Glisenti 43” a Vestone è in corso la mostra delle opere di tre generazioni di artisti della famiglia Solaro: Amedeo Umberto, Omero e Ivan


La Valle Sabbia rende omaggio a tre generazioni di artisti della famiglia Solaro: Amedeo Umberto, Omero e Ivan.

L’Associazione di promozione culturale “Via Glisenti 43”, in collaborazione con Ivan Vimercati Solaro, ha inaugurato nelle settimane scorse un’antologica che spazia dagli esordi di questi artisti fino alla loro piena maturità pittorica, scavando nel percorso di ciascuno, con un occhio di riguardo per Omero e Ivan, rispettivamente padre e figlio. Il primo trascorse oltre un decennio a Lavenone: dal 1946 al 1959, mentre il secondo nacque in quel piccolo borgo nel 1947.

La retrospettiva si pone nella scia di un itinerario iniziato alcuni anni fa con la pubblicazione di un catalogo dedicato a Omero. Quest’opera è stata un viaggio nell’arte contemporanea valsabbina che ha mirato a riscoprire e valorizzare un pittore che ha lasciato un segno indelebile nella storia più recente dell’arte valligiana, attraverso contributi di Alfredo Bonomi e Gianfausto Salvatori.

Omero era nato a Legnano nel marzo del 1909. Studiò all’Accademia di Brera sotto la guida dei maestri Alcinati, Cantinotti, Ornati e Brambilla. Dopo aver soggiornato in varie località lombarde e piemontesi, nell’immediato dopoguerra si trasferì in Valle Sabbia: prima a Vestone e in seguito a Lavenone.

In  terra sabbina strinse amicizia con i poeti bresciani Angelo Albricci e Bernardino Roberti, con l’industriale e scrittore Natale Bottazzi e con il pittore Edoardo Togni. Nel 1959 lasciò Lavenone per Arona, sul lago Maggiore. Nel 1963 si trasferì a Verona dove si spense nel maggio del 1977.

Fedele al canone di una pittura dolce e romantica nella quale s’inseriscono scene di un mondo rurale con prati, ruscelli, paludi boschi, montagne casette sperdute, Solaro è rimasto costantemente legato ad una pittura delicata tanto nel disegno quanto nel colore.  Lungo cinquant’anni di attività, allestì mostre personali a Bergamo, Brescia, Bolzano, Gallarate, Novara, Arona e Verona.

Il padre di Omero, Amedeo Umberto frequentò prima l’Istituto di Belle arti di Vercelli e successivamente la prestigiosa Accademia di Brera, dove fu allievo di Mosè Bianchi. Il fascino della Francia richiamo il giovane Amedeo Umberto, dove soggiornò tanto a Marsiglia quanto a Parigi. Al termine dell’esperienza transalpina si dedicò, in qualità di direttore generale, a guidare una delle aziende di famiglia, l’impresa Maino. Al termine del secondo conflitto mondiale lasciò questo incarico per dedicarsi completamente all’arte.

Ivan, il più giovane dei Solaro, vanta un rapporto speciale con la nostra valle, non solo per esservi nato: nelle contrate di Lavenone ha trascorso l’infanzia e la prima parte dell’adolescenza, tornandovi poi, nel 2009, in occasione del centenario della nascita del padre per inaugurare la mostra a lui dedicata.
Dopo quella speciale occasione, i suoi soggiorni in valle si sono fatti più frequenti, così come le sue mostre d’arte: da quella intitolata “Radici” all’omaggio alla “Rocca d’Anfo e al suo lago”.

La rassegna solariana chiuderà sabato 5 agosto alle 17. Fino a quella data è visitabile da lunedì a sabato dalle ore 10 alle 12.

In foto un quadro di Omero Solaro

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