Giovani e religiosità: il monoteismo del sé
di Valerio Corradi

Qual è il rapporto tra giovani e tradizione religiosa? Perché si allontanano o avvicinano ai riti comunitari? Una ricerca sui giovani gardesani ha fornito alcune risposte

 
Il Servizio di Pastorale giovanile del lago di Garda ha promosso negli scorsi anni un progetto di ricerca-azione sul rapporto tra giovani, valori e territorio.
La ricerca ha interessato un campione rappresentativo di circa mille 13-28enni del Vicariato Foraneo Lago Bresciano della Diocesi di Verona comprendente 24 parrocchie dal Basso Lago (Sirmione d/G, Desenzano d/G Lonato d/G) all’intera Valtenesi.

Tra le molte aree esplorate dall’indagine, la parte relativa alla religiosità ha confermato, anche per questo territorio, il consolidamento di un trend segnato da una messa in discussione dell’appartenenza alla religione cattolica.
Circa 1 giovane su 2 continua a definirsi “cattolico”. 1 su 4 si definisce ateo o agnostico o si dichiara cristiano senza altra specificazione/credente in un’entità trascendente. 

Quella giovanile appare una religiosità in movimento
nella quale sono presenti orientamenti che, anche in base all’età, si allontanano o si riavvicinano al solco della tradizione, ma molto diffusi sono anche gli atteggiamenti a-religiosi e manifestamente anti-religiosi. 

Ad un’analisi più approfondita emerge che il credere o il non credere è sempre più una questione privata relativa solo al proprio Io che non riconosce “mediatori” tra sé e la dimensione trascendente.

Qualcuno ha recentemente chiamato questo atteggiamento “monoteismo del sé” basato su un culto ossessivo dell’identità personale con l’assolutizzazione della libertà, dei diritti e dei desideri dell’individuo. 

Questa religiosità liquida e informe, è comunque portatrice di domande profonde e forse di un disagio latente dovuto allo smarrimento alimentato nei giovani da una società postmoderna che non offre punti di riferimento ed è sempre più segnata da un senso di precarietà e da incertezze che esigono il ritorno a una visione della vita più ampia, condivisa e totalizzante.

Una delle sfide che riguardano giovani e meno giovani è quella di passare dalla domanda  “chi sono io?” a quella più ambiziosa e stimolante “per chi sono io?”, ma quanti oggi ne sono davvero capaci? 
 
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