A Bondone e Baitoni la Madonna di Settembre
di a.p.

Sono accorsi in tanti, venerdì 8 e sabato 9, alla festa settembrina dedicata alla Vergine a Bondone e Baitoni, nelle Giudicarie. Una tradizione molto sentita e di grande valore storico e culturale 


Alla festa della Madonna di Settembre, l’8 e il 9 del mese, erano anni che la gente non accorreva in maniera così numerosa per partecipare, nel pomeriggio di sabato, alla solenne processione dedicata alla Vergine, la cui statua per tradizione viene portata a spalle da alcuni volontari. Alcuni di loro sono di Bondone e Baitoni ma vivono altrove; altri, pur non essendo abitanti dei due paesi, hanno voluto esserci e partecipare a questo momento di festa.

In quei due giorni lo scampanellio risulta continuo, tanto che il suono  dei bronzi – ricorrenza del Voto compresa - rimbomba lungo tutto il fondovalle. «Io vivo sul versante di Ponte Caffaro, e quel ripetuto scampanellio, che dura per giorni, mi rimbomba dentro casa» racconta Battista Berti, carrozziere d’altri tempi originario di Storo.

Alla processione, che va dalla chiesa alla Santella di Plòs e viceversa, stavolta erano presenti oltre mille persone e ben tre sacerdoti: l'arciprete decano don Andrea Fava, don Bruno Armani e don Paolo Bolognani, nipote del compianto don Mansueto Bolognani, che da queste parti tra gli anni '60 e '70 era ricordato come il “Pret dei Carboner”.
 
Don Mansueto Bolognani, originario della valle di Cavedine e deceduto lo scorso giugno, ogni estate – dal 1959  al 1964 - era solito lasciare per qualche giorno Bondone e Baitoni e mettersi al volante del suo maggiolone per andare a far visita ai suoi parrocchiani in montagna, celebrando la Messa sotto le frasche per poi condividere con loro un pasto frugale, assicurandogli di aiutarli nel disbrigo delle pratiche burocratiche di allora. Don Mansueto non trascurava nemmeno gli emigrati in Svizzera dove, almeno una volta all'anno, veniva accolto come uno di famiglia.
 
Quest'anno, in occasione della sagra, il nipote don Paolo ha restituito alla Madonna la collana argentata per anni custodita da don Mansueto; la statua ne porta anche altre, tra cui quella donata dal compianto missionario di Baitoni don Faustino Cimarolli.    
 
«Prima degli anni 50' Bondone contava oltre 700 abitanti che ogni anno, in coincidenza della Madonna di Settembre, rientravano in paese dopo aver lavorato per mesi come carbonai presso altre località montane di valle. In quell’occasione i giovani si radunavano in gruppi e si sfidavano “all'encant” (una specie di asta) offrendo banconote rosse alla chiesa e al sacerdote per avere l’onore e l’onere di portare la statua nel giorno della sagra», racconta lo storico di paese Giampaolo Capelli.

A quei tempi – negli anni ’40 - nel giorno della processione, dietro il baldacchino del reverendo arciprete decano don Modesto Lunelli, c’erano il sindaco Pio Cimaroli, Olimpio Scalmazzi, gli assessori, il capo stazione, i carabinieri di Storo (i marescialli Cinturino o Ricchieri) e il medico condotto.
 
La sagra inoltre coincide con il giorno del Voto, la cui ricorrenza  è legata al ricordo della pestilenza del 1600, quando molti concittadini, non avendo trovato spazio dentro il cimitero, erano stati sepolti alla Plòs anziché nel luogo consacrato.
Racconta ancora Capelli: «Ultimamente alcune feste infrasettimanali sono state rimandate alla domenica; la ricorrenza del Voto invece, nonostante i tentativi fatti per rimuoverla, è rimasta. Ed è giusto che sia così».
 
Nei due giorni settembrini di festa a Bondone e Baitoni si è soliti ricordare anche coloro che, nell'ultimo mezzo secolo, hanno retto le due curazie. Dai compianti don Mansueto Bolognani,Umberto Baldracchi, don Giuseppe Pellegrini, don Enrico Vanzetta, don Dino Menestrina e padre Dino Filosi ai due padri ancora in vita: Pietro Oliana e Giorgio Anesi. 


Nelle foto, di Ivan Capelli:
• I sacerdoti con i portatori e i Vigili del Fuoco
• Un momento della processione
• La statua della Madonna
 
 
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