Alpini ancora ben radicati nel Paese
di Cesare Fumana

Ieri a San Felice del Benaco una grande dimostrazione di appartenenza e di spirito di corpo nella giornata conclusiva della 65ª Adunata della “Monte Suello” di Salò
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Le adunate degli Alpini
sono sempre una grande dimostrazione di appartenenza e di spirito di corpo. Se n’è avuta un’ennesima conferma ieri a San Felice del Benaco, dove è andato in scena il 65° raduno annuale della “Monte Suello” di Salò.

Il tempo incerto, probabilmente, ha scoraggiato qualcuno, e l’apertura della caccia ha fatto mancare qualche socio seguace di Diana, in particolare dei gruppi della Valle Sabbia, ma a sfilare per le strade di Portese e San Felice sono state circa 700 Penne nere, con una folta delegazione di sindaci in fascia tricolore (una ventina quelli che hanno sfilato) e una significativa rappresentanza anche di Alpini in servizio. Fra gli altri, con gli Alpini hanno sfilato con orgoglio anche i ragazzi che quest’estate hanno partecipato al Campo Scuola della Protezione civile della “Monte Suello” a Campèi de Sìma.

Molto soddisfatti i due capigruppo, Vincenzo Turina, di Portese, e Dino Capello, di San Felice, che con i loro soci e le due comunità si sono spesi per organizzare al meglio l’evento, formale e impeccabile nei momenti topici, ma sempre gioioso e allegro.

Il lungo serpentone di Alpini, accompagnato dalle tre fanfare della sezione (Valchiese di Gavardo, Star of Alps di Villanuova e quella di Salò), ha attraversato prima la frazione di Portese e poi il centro storico di San Felice, fino a giungere al santuario dalla Madonna del Carmine.
Qui, sul sagrato, i saluti delle autorità, a cominciare dal capogruppo di San Felice e poi dal sindaco Paolo Rosa, orgoglioso di ospitare nel suo Comune l’importante manifestazione degli alpini.

Hanno portato i loro saluti il consigliere provinciale Diego Peli e il consigliere regionale Gian Antonio Girelli, che ha sottolineato come gli Alpini, nel loro servizio alle comunità in cui vivono, esprimano al meglio i valori della nostra Costituzione, e in linea con il tema dell’Adunata, richiamato dagli striscioni “Date ai nostri giovani la possibilità di servire il proprio paese”, ha detto, strappando anche un convinto applauso delle Penne nere, che «è tempo per la politica di pensare a un servizio civile obbligatorio per i giovani, anche per rispondere alle fragilità del nostro Paese».

Dopo l’intervento del presidente della “Monte Suello” Romano Micoli, di cui riferiamo a parte, ha concluso i discorsi il consigliere nazionale Luciano Zanelli, che dal suo osservatorio a livello nazionale ha constatato come gli Alpini siano ancora ben radicati nel Paese.
E la dimostrazione si è avuta con la raccolta fondi dell’Ana per il terremotati del Centro Italia, che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 3 milioni di euro, impiegati per sei progetti su edifici pubblici, in altrettanti Comuni terremotati: “Saremo i primi – ha riferito Zanelli – a consegnare un edificio pubblico in quelle zone, al Comune di Campotosto, che sarà inaugurato il prossimo 29 ottobre, e questo è per noi motivo di orgoglio e la dimostrazione di come la nostra associazione è viva e riesce a fare tante cose”.

Dopo la Messa in suffragio degli alpini Caduti nella splendida chiesa romanica della Madonna del Carmine, è seguita la deposizione di una corona al monumento ai Caduti e l’ammainabandiera, che ha sancito la fine ufficiale della manifestazione. Molti alpini, poi, hanno colto l’occasione per proseguire la giornata di festa nei numerosi ristoranti della zona.

L’arrivederci è per la prossima Adunata sezionale del 2018 che sarà ospitata nuovamente in Valle Sabbia, precisamente a Odolo.

Questo il racconto per immagini realizzato dal nostro Armando Ponchiardi

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