«Cartello» del tondo, annullate le multe del 2009
di Redazione

La Corte di giustizia Ue ha accolto i ricorsi delle aziende contro l'accusa dell'Antitrust Europea, che vedeva coinvolte anche alcune imprese siderurgiche valsabbine


Che le multe europee del 2009 relative al cartello sul tondo potessero essere annullate si era capito già a dicembre 2016 quando, come riportato dal portale Siderweb, l’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea Nils Wahl aveva depositato un parere non vincolante in cui si rilevavano vizi procedurali tali da non garantire la corretta difesa alle aziende coinvolte che avevano presentato ricorso.

Proprio per questa ragione oggi la stessa Corte di Giustizia Europea ha pubblicato le sentenze definitive di annullamento per Feralpi Holding, Ferriera Valsabbia e Valsabbia Investimenti, Alfa Acciai, Ferriere Nord e Riva Fire.

Sentenze in cui, oltre a cancellare le sanzioni per oltre 51 milioni di euro, si condanna la Commissione Europea a pagare le spese legali per i ricorrenti.

Semplificando al massimo argomentazioni molto articolate, secondo il collegio giudicante, la Commissione Ue prima ed il Tribunale dell’Unione Europea poi avrebbero commesso «errori di diritto», in particolare nel momento in cui la Commissione ha sollevato «l’irricevibilità» nei confronti delle eccezioni sollevate dai ricorrenti all’indomani del rigetto del primo ricorso da parte del Tribunale Ue. 

Per la Corte di Giustizia le eccezioni sollevate erano ricevibili «in quanto mirano a dimostrare che il Tribunale ha commesso errori di diritto quando ha affermato che l’emissione di una nuova comunicazione degli addebiti prima dell’adozione della decisione controversa non era necessaria». Inoltre viene attribuito un certo grado di gravità al fatto che vi sia stata «l’assenza di un’audizione dinnanzi al consigliere-auditore», entrambi punti che avrebbero dovuto rendere ricevibile la comunicazione.

Per legge, infatti, «la Commissione deve offrire alle parti destinatarie di una comunicazione degli addebiti la possibilità di sviluppare i loro argomenti nel corso di un’audizione, qualora esse lo richiedano nelle proprie osservazioni scritte».

Un obbligo a cui la Commissione non avrebbe assolto portando quindi i giudici ad annullare anche le sentenze precedenti.
Pertanto a Feralpi è stata annullata la sanzione di 10,25 milioni di euro, ad Alfa Acciai quella di 7,175 milioni, a Ferriere Nord quella di 3,42 milioni di euro Ferriera Valsabbia 10,25 milioni e Riva Fire 26,09 milioni.

Al momento non è invece chiaro cosa accadrà per le altre tre aziende sanzionate nel provvedimento del 2009, vale a dire IRO, (3,58 milioni), Leali (6,093 + 1,082 milioni) ora assorbite in altri gruppi, e Lucchini (14,35 milioni di euro). Le quattro sentenze pubblicate oggi infatti riferiscono l’annullamento dei provvedimenti alla sola parte relativa alle aziende che hanno presentato ricorso, pertanto il provvedimento dovrebbe restare in vigore per tutti gli altri soggetti coinvolti.

Se dall’Ue è arrivata una buona notizia, dopo un contenzioso decennale, resta ora da capire cosa accadrà per quanto riguarda le nuove sanzioni italiane, per le quali a breve scadranno le tempistiche consentite per presentare ricorso al competente Tar del Lazio.

Fonte: Siderweb
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