Senza via di scampo
di Elio Vinati

È una lucente giornata d'estate. In compagnia del mio amico, nonché collega 'blogger', Manuele ci rechiamo ad affrontare un caratteristico torrente di montagna, affluente del fiume Chiese


Il contesto naturale in cui letteralmente ci immergiamo rappresenta la realizzazione di un desiderio covato durante la settimana. Splendide peccete si distendono a perdita d'occhio interrotte da prati sontuosi.

Dopo una fugace colazione, prepariamo la nostra attrezzatura da mosca. La strategia è semplice ma efficace: io pesco a secca al fine di sorprendere qualche trota in caccia, Manuele invece a ninfa per stanare le fario più intanate sotto i sassi e meno propense quindi a salire in superficie. Ogni strato d'acqua verrà sondato con cura. Nulla sarà lasciato al caso: i pesci non hanno via di scampo.

Utilizzo precipuamente terrestrial su ami generosi del 10-12 ma in alcune lame con corrente meno sostenuta non disdegno piccole imitazioni di effimera su ami 14-16. Il mio 'socio' munito di speciali artificiali di peso diverso a seconda della profondità della buca o della velocità di corrente affronta il torrente con una pheasant tail (presente nelle scatole di tutti i pescatori a ninfa, praticamente irrinunciabile).

Le trote rispondono bene alle nostre insidie durante tutta la giornata, ma purtroppo la Big non si mostra, complice forse la bassa portata e l'insolito caldo presente a tale altitudine. Siamo comunque soddisfatti e appagati, ben consapevoli di aver adottato la strategia migliore.

La nostra mente è già proiettata verso la prossima uscita, o meglio, la prossima avventura, perché dalla nostra passione non c'è via di scampo...
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