Contrasto alle pratiche illecite
di red.

In azione, anche nella Bassa bresciana, gli uomini della stazione gavardese dei carabinieri forestali



La mattina fra Castenedolo e Montirone, su specifica richiesta del comando provinciale, il pomeriggio sui monti di Villanuova.
E' stata questa la giornata odierna di controlli per i carabinieri forestali della stazione di Gavardo.

Anche qui un lumezzanese, l'uomo di 59 anni sorpreso la mattina presto a Castenedolo, dopo che per tutta la notte aveva "pasturato" con un “fonofil” l'area dove intendeva cacciare con maggior profitto delle quaglie.

Nella rete tesa dai forestali, in questo caso a Montirone, sono finiti anche due fratelli di 49 e 52 anni che oltre ad utilizzare in un capanno provvisorio il “fonofil”, cacciavano con uno dei fucili che poteva contenere nel caricatore più cartucce di quanto prevede la legge.
In entrambi i casi, oltre alla denuncia e alla relativa multa, i cacciatori si sono ritrovato con le munizioni e le armi sotto sequestro.

Nel pomeriggio ecco i Forestali in azione a Villanuova.

Prima a Berniga, dove un 48enne è stato denunciato perché sorpreso a posizionare una trappola con dentro un lucherino da richiamo, senza anello identificativo.

Poi a Peracque, dove un 43enne aveva appiccato fuoco ad un campo, non ad un mucchio di sterpaglie e troppo vicino alla linea di alta tensione, alle case e al bosco, per essere considerata operazione di normale pulizia. L’uomo ha rimediato una denuncia per “accensione ed esplosione pericolosa”.

Nei giorni scorsi, a Calvagese della Riviera, gli stessi uomini avevano sorpreso altri due cacciatori “fuori dalle regole”. Entrambi utilizzavano come richiamo il “fonofil”: uno in più teneva in gabbia anche un esemplare vivo di frosone (specie particolarmente protetta dalla convenzione di Berna); l’altro, recidivo coi reati in materia venatoria, un tordo bottaccio con ali mutilate.

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