«E la forza pubblica dove è?»
di Livio Simoni

Buongiorno direttore. Qualche tempo fa Le scrissi in merito al degrado del centro storico di Gavardo. Pensavo che non si potesse raccontare ancora altro .... ma mi sbagliavo. Aggiornamento martedì 21 h13:30



Ieri notte (fra sabato 18 e domenica 19 novembre ndr) alle ore 2 abbiamo sentito un boato (letteralmente un boato) provenire dal ponte che attraversa Fiume Chiese e Canale Naviglio in centro storico.
Un fumo pazzesco ha invaso il ponte.
Persone alticce festeggiavano con grida qualcosa .... forse ubriache.

Sapendo già la risposta, non ho chiamato i carabinieri.
Una mia conoscente (che abita anche Lei in piazza Zanardelli) li ha chiamati e si è sentita rispondere qualcosa come “Non sappiamo se abbiamo pattuglie libere da mandare”. ... e poi non è arrivato nessuna pattuglia.

MA LO STATO DOVE E’??
Noi poveri cittadini siamo in mano ai balordi perché le forze dell’ordine non hanno la pattuglia?
E la sicurezza che lo stato (lo ho scritto apposta in minuscolo) deve garantirci?

In questo centro storico di Gavardo siamo ormai allo sbando.
Lei pensa che si sia risolto qualcosa delle situazioni nelle precedenti lettere? Nulla.
Tutti fanno sempre i loro comodi e nessuno interviene.

Sono veramente amareggiato a pensare che la nostra bella Italia per colpa di politici, burocrati, corrotti e faccendieri non abbia più soldi per garantire il cittadino come la Costituzione prevede.
Sono un ex ufficiale dell’esercito e qualche volta comincio a pensare che in Italia ci vorrebbe un governo dei militari per rimettere a posto l’ordine pubblico.

Cordiali saluti Livio Simoni

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Aggiornamento martedì 21 novembre h13:30

...abbiamo potuto appurare che il botto notturno è stato distintamente udito a Gavardo nella notte fra venerdì e sabato 17 e 18 novembre (non la notte successiva come abbiamo scritto noi interpretando quel "ieri notte" delle lettera inviata domenica).
L’episodio del resto ci era già stato segnalato anche da altri lettori che hanno aderito al servizio di WhatsApp.

Non è vero però che i carabinieri non sono intervenuti: una pattuglia si è portata infatti sul luogo nei minuti successivi alla segnalazione, quando però i responsabili se n’erano già andati.
L’ipotesi più verosimile è che si sia trattato di qualcuno, forse un gruppetto di ragazzi, che ha fatto esplodere un assai sonoro petardo.

I carabinieri, insomma, diversamente a quanto riportato dal lettore, che del resto ha riportato fatti non vissuti personalmente, assumendosene comunque la responsabilità, hanno dato seguito alla segnalazione.

Precisazioni a parte sull'episodio, mi ha personalmente colpito la presa di posizione di Livio Simoni che, premettendo di essere un ex ufficiale dell’Esercito italiano, afferma: “Qualche volta comincio a pensare che in Italia ci vorrebbe un governo di militari per rimettere a posto l’ordine pubblico”.

Anch’io sono un ufficiale in congedo dell’Esercito italiano (chi l’ha fatto non è “ex” perché si conserva il grado anche dopo il congedo, se non lo si è perso prima) e ben ricordo di aver giurato fedeltà alla Repubblica.
Che è ben altra cosa dall’auspicare un governo di militari.

Forse con un “coprifuoco” oppure con un militare ad ogni crocicchio, forse ripeto, i ragazzi coi petardi sarebbero stati acciuffati.
Ma si spera che quei tempi, che la nostra Italia purtroppo ha già conosciuto, non debbano mai più ritornare.

Ubaldo Vallini


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