Modernum
di Luca Rota

Modernum. Con questo aggettivo i latini esprimevano il significato di “attuale”, che solitamente si contrappone ad antico. Moderni sono lo sviluppo tecnologico, il progresso in campo scientifico ed in quello informatico. Non sempre però l’attuale favorisce il progredire del genere umano


La (non) educazione dei bambini e conseguentemente degli adolescenti, lo scemare dei rapporti a tu per tu, il volere tutto e subito, i jeans “completamente strappati”, le droghe sintetiche, gli emendamenti anti-bocciatura e tanto altro ancora, è tutta roba moderna. Ma non sembrerebbe affatto sinonimo di evoluzione.

Moderno poi diventa parente stretto di moda. In questo caso però sarebbe meglio distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è, senza chiedersi se ciò sia moderno (o alla moda) o no. Perché soprattutto essa (la moda), altro non è che un continuo ripetersi, un susseguirsi infinito di ventennali intervalli nei quali si passa (in un tempo veramente breve) dall’essere in voga all’essere vecchi.

Ergo la moda altro non è che una “modernità antica”, inventata tempo addietro, ed oggi soltanto riproposta. Domanda. Non sarebbe meglio essere “all’antica”, se ciò significa “di buon gusto”, e non moderni se ciò implica accettazione di futili usi e costumi? O magari domandarsi più spesso chi e come decida cosa debba essere alla moda (alias moderno) e cosa no.

I nostri nonni, gente abbastanza all’antica, hanno costruito questo Paese, con tutto ciò che di buono contempliamo odiernamente. È grazie a loro se oggi possiamo considerarci moderni. Innovare i loro insegnamenti sfruttando il progresso e la tecnologia (cose a loro estranee dati i tempi ed i mezzi di cui disponevano), sarebbe - a mio parere - la cosa più intelligente da fare.

Perché la modernità
dovrebbe essere consequenziale all’evoluzione, e non il suo esatto contrario come avviene oggi, dove addirittura sembra diventato sinonimo di assenza di pensiero. E ciò ce lo dicono da anni le mode, le scelte societarie, quelle culturali e quelle economiche. Magari gioverebbe a noi tutti provare ad essere un po’ all’antica, e non seguaci sciocchi di mode abominevoli e di esempi diseducanti.

Perché i ragazzi di oggi saranno gli adulti di domani, e c’è da rabbrividire al pensiero che si ritroveranno carichi di responsabilità, dopo una vita trascorsa senza averne mai avuto alcuna. E poi perché modernità non significa per forza di cose, seguire il pensiero del proprio tempo. Soprattutto in tempi come questi.
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