Cresce la Rurale sempre più «valsabbina»
di val.

I clienti aumentano e il piccolo sportello a Vobarno non basta più. Così eccone uno nuovo.
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Inaugurazione in pompa magna a Vobarno, per il nuovo sportello che ha preso il posto di quello aperto solo dieci anni fa.
Non molto distante, al civico 57 di via Battisti, ma su una superficie di 180 metri quadrati che permette una più agevole gestione dei clienti che sono a Vobarno sono diventati 1800, aumentando di anno in anno a due cifre percentuali.

Del resto per la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella
, realtà della cooperazione trentina sempre più anche bresciana, la filiale di Vobarno è quella dove lo sviluppo si è rivelato più consistente.

La novità è stata salutata con favore dalla cittadinanza e dalle autorità locali che coi loro discorsi hanno preceduto la benedizione da parte del parroco don Giuseppe Savio.

Incalzati dal direttore generale Davide Donati
, che per l'occasione ha assunto il ruolo di speaker, sono così intervenuti il sindaco Beppe Lancini, che ha ringraziato la Rurale per il sostegno alle associazioni e alle realtà produttive del territorio, portando ad esempio quello che fece con gli Alpini quando lui stesso era capogruppo, finanziando la costruzione della loro grande “casa” a costo zero per tre anni.

Il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini, ha posto invece l’accento sul lavoro, che lentamente anche in Valle sta riprendendo:
«La Valle Sabbia forse meglio di altre zone ha retto ai colpi della crisi e credo che il merito, se c’è, vada suddiviso fra gli imprenditori che hanno tenuto duro individuando nuove modalità per fare impresa, i lavoratori che in alcune occasioni hanno accettato di fare qualche ora in più o di guadagnare un po’ di meno, le realtà cooperative che in valle sono una presenza forte, ma anche gli amministratori e le banche, con la Rurale davanti a tutte nel mettere risorse importanti laddove c’era da sostenere lo sviluppo e a supportate le iniziative capaci di incidere positivamente sul tessuto sociale.
Non possiamo che augurarle il meritato successo anche qui a Vobarno».

Di «ponte fra i due territori, quello trentino e quello bresciano» ha parlato il direttore della cooperazione trentina Alessandro Ceschi.

Più articolato il discorso del presidente della Rurale Andrea Armanini che ha parlato degli oltre tremila soci valsabbini che condividono lo spirito e gli obiettivi della Rurale, che è una cooperativa che ha come scopo sociale quello di sostenere la comunità in cui opera.

E ha parlato del nuovo corso delle banche, dovuto alla profonda crisi che ha colpito anche il settore:
«Le grandi banche hanno ridimensionato la loro presenza sul territorio concentrandola nelle grandi città, quelle locali come la Rurale, fuori dalle logiche finanziarie che guidano i grandi gruppi, stanno percorrendo la strada inversa».

«In Valle Sabbia abbiamo 14.206 clienti con i quali raccogliamo 500 milioni e ai quali prestiamo 200 milioni – ha detto Armanini -. Numeri in costante crescita in tutte le filiali e soprattutto qui a Vobarno».

«Il nuovo sportello è dotato di maggiori spazi, ma anche di una nuova apparecchiatura self-service per effettuare in autonomia le principali operazioni puntando quindi ad una filiale innovativa – ha aggiunto -. Questo perché vogliamo impegnarci ancora di più nel servizio di consulenza ai clienti».

E per non smentire la vicinanza alle realtà sociali che operano sul territorio, la Rurale ha deciso di coinvolgere tutti i vobarnesi nell’operazione “Un cuore per Vobarno”. Funziona così: fino al prossimo 18 gennaio, con l’apposita cartolina in distribuzione nella filiale, i vobarnesi potranno scegliere quali fra le 41 associazioni attive sul territorio riceveranno dalla Rurale 5 contributi (a scalare dai 5000 ai 1000 euro) che verranno consegnati alla fine di gennaio.

Da ieri, tocca ad Andrea Buccio, Omar Pasini, Laura Abatti, Elena Cosi e Diego Pelizzari, di tenere aperto il nuovo sportello.

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