Finanziamento per progetto Sprar
di Cesare Fumana

C’è anche il Comune di Serle fra i beneficiari dei contributi assegnati dal ministero dell’Interno per i progetti di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati presentati nell’ambito della rete Sprar


Il Ministro Minniti ha assegnato, con apposito decreto, le risorse finanziarie a progetti di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati presentati, nell’ambito della rete Sprar, da 98 Enti locali che coinvolgono oltre 171 Comuni, 84 dei quali, allo stato, non accolgono alcun migrante.

Il finanziamento concesso consentirà l’attivazione di 2982 nuovi posti, 115 dei quali in favore di minori stranieri non accompagnati e 80 destinati a soggetti rientranti nella categoria del disagio sanitario.

In totale, nel 2017 sono stati finanziati 260 progetti presentati da 257 Enti, con un incremento della rete Sprar di oltre il 46%.
Un risultato in linea con gli obiettivi del Piano nazionale Ministero dell’Interno-Anci finalizzato ad un’accoglienza equilibrata e sostenibile sull’intero territorio nazionale.

Con lo stesso decreto, 167 Enti sono stati autorizzati alla prosecuzione dei progetti per il triennio 2018-2020 e sono stati concessi contributi aggiuntivi a 46 Enti locali ai fini dell’ampliamento della capacità di accoglienza per ulteriori 1423 posti.

Fra questi rientra anche il Comune di Serle che è risultato, con il punteggio di 78,5, il 16° in graduatoria su 88 progetti accolti, del valore di 153.300 euro. Quindici i progetti non accolti sotto la soglia minima dei 60 punti. Anche il comune di Cologne, altro solo paese bresciano partecipante al bando, vede accolto il proprio progetto con il punteggio di 60 punti.

«L’alto punteggio ottenuto – spiega il sindaco Paolo Bonvicini – indica che il ministero ha valutato molto positivamente il nostro progetto; siamo soddisfatti e ancor più convinti di aver operato la scelta giusta per il paese aderendo allo Sprar, individuato per i seguenti miglioramenti ribaditi in più occasioni: maggior controllo e rendicontazione economica da parte del comune; vera accoglienza con un progetto che mira ad una reale integrazione, inclusione; attuazione del progetto da parte di soggetti del terzo settore con comprovata esperienza e possesso di rigidi requisiti, che dovranno collaborare con l’Amministrazione; attivazione della clausola di salvaguardia ovvero "10 posti e basta" da qui a fine progetto ovvero sino al 31 dicembre 2020; contributi da parte del ministero per la sistemazione/ristrutturazione degli immobili comunali adibiti ad accoglienza».

«Intanto – prosegue il primo cittadino –  il 31 ottobre è stato completato lo svuotamento della struttura Cas di via Panoramica, che ha visto trasferiti dalla Prefettura in altri paesi i 25 richiedenti che lì erano gestiti dalla società Medica srl. La struttura di accoglienza è stata quindi definitivamente chiusa anche grazie alla decisione dell'amministrazione di aderire allo Sprar».

Ora il Comune ha 60 giorni di tempo per ristrutturare le residenze individuate per l'accoglienza ed attivare tutto l'iter burocratico necessario per l'avvio del progetto, compreso il bando per individuare l'ente gestore. L’arrivo dei rifugiati è quindi atteso per il mese di marzo.
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