L'antica Torino, tra Egizi e re
di Federica Ciampone

Passeggiare tra le vie del capoluogo piemontese è come trovarsi tutt’a un tratto immersi in un tempo lontano, in un luogo che è stato dimora dei re e che è sede di una collezione di antichità egizie tra le più importanti al mondo


Visitare la prima Capitale d’Italia significa immergersi in un’atmosfera senza tempo, o meglio, in una città nel cui centro storico il tempo sembra essersi fermato, in netto contrasto con la Torino moderna e pionieristica che lo circonda. 
 
Nel cuore della città antica sorge il Palazzo Reale, voluto dal duca Carlo Emanuele I e abitato per secoli dalla famiglia Savoia. Varcato il grande cancello disegnato da Pelagio Palagi, l’imponente facciata lascia presagire solo in minima parte la straordinaria bellezza degli interni.

Stanze sfarzose interamente foderate di velluto rosso, enormi lampadari pendenti, mobili antichissimi e intarsi dorati rendono il palazzo un vero e proprio gioiello architettonico. Impossibile non perdersi con la fantasia tra quelle mura affrescate, figurandosi nella mente le centinaia di personalità storiche e politiche che vi hanno transitato.
 
Attraverso la Sala del Medagliere si arriva alla Galleria del Beaumont, che ospita l'Armeria Reale, una splendida collezione di armi e armature di diversi tipi ed epoche, dal periodo archeologico al 1800. Dall’Armeria si accede poi facilmente alla Biblioteca Reale, contenente tra le sue raccolte pregiate anche il famoso “Autoritratto” di Leonardo Da Vinci. 
 
Completano il complesso dei Musei Reali la Galleria Sabauda, espressione privilegiata della passione dei Savoia per il collezionismo di opere pittoriche, il Museo dell’Antichità, i bellissimi Giardini Reali – purtroppo non interamente accessibili, in questa stagione, a causa del ghiaccio – il piano terra del Palazzo Chiablese e la Cappella della Sindone di Guarino Guarini, al momento in fase di restauro. 
 
Come non parlare, poi del Museo Egizio? «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino», scrisse lo studioso Jean – François Champollion, e se ne intuisce il motivo fin dalla prima sala dell’esposizione. Un percorso che si snoda dall’epoca predinastica a quella tolemaica e poi romana, con reperti dei diversi tipi di sepoltura, corredi funebri, tombe in alcuni casi addirittura intatte – celebre quella di Kha – fino a giungere alla bellissima Galleria dei Re. 
 
Allontanandosi un poco dal Museo Egizio ci si ritrova nuovamente tra i grandi palazzi risorgimentali torinesi: Palazzo Carignano, che fu la sede del primo parlamento italiano, Palazzo Madama, Palazzo Benso Cavour, la maestosa Mole Antonelliana – ora sede del Museo Nazionale del Cinema - e tanti altri ancora.
 
Bellissime, poi, le chiese che si incontrano passeggiando per le vie del centro, a partire dal Duomo, che custodisce la Sacra Sindone. Edifici sacri che celano al proprio interno un tripudio di marmo rosa e lamina dorata, ove lo stile barocco si fonde con il neoclassico ottenendo risultati straordinari. Merita una menzione a parte la Chiesa di San Lorenzo, attualmente sede di una copia fotografica in scala 1:1 della Sindone, i cui volontari sono lieti di offrire gratuitamente ai visitatori informazioni dettagliate su uno dei misteri più dibattuti tra il mondo ecclesiastico e quello scientifico.
Insomma, la città di Torino è piena di sorprese, e chi immaginava di trovarsi in una città grigia ed esclusivamente industriale sarà costretto a ricredersi dopo averne ammirato le bellezze artistiche e architettoniche.

In foto:
- La facciata del Palazzo Reale
- La stanza del trono all'interno del Palazzo Reale
- Una delle statue della Galleria dei Re all'interno del Museo Egizio
- La Mole Antonelliana
 
 
 
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