Tenetevi il miliardo
di Luca Rota

Chi direbbe di no ad un miliardo di lire? Anzi, per essere più precisi, a più di mezzo miliardo di lire. La figurina di oggi una volta l’ha fatto sul serio, e insieme al suo procuratore ci ha anche scritto un libro dal titolo omonimo 


Da Livorno a Livorno in dieci anni. Parte diciottenne dalla riviera toscana e arriva ai dilettanti del Cuiopelli, per poi approdare in Umbria dove Alberto Castagner lo fa esordire tra i professionisti. A Cosenza si conquista a suon di gol Under 21 e Olimpiadi di Atlanta 1996. La stagione successiva lo acquista il Parma, ma subito lo cede prima al Padova poi all’Atalanta, dove segna le prime marcature in A, prima di volare da Ranieri a Valencia, dove si rompe il ginocchio.
 
Con l’inizio del millennio giunge a Lecce, dove si afferma come centravanti da massima Serie, prima di indossare la maglia del Torino, dove viene chiamato a ripercorrere le orme di Graziani e Pulici. Due stagioni condite da pochi gol e da emozioni forti. La Maratona lo osanna e lui la ripaga dimostrando forte attaccamento ai colori granata. 
 
L’anno successivo però il suo Livorno ritorna in B, così Lucarelli decide che è arrivato il momento di tornare a casa. In maglia amaranto, aiutato dall’intramontabile Igor Protti, segna 29 gol e riporta i labronici nella massimo campionato dopo cinquantacinque anni. 
 
A stagione conclusa il Torino si ripresenta, e per riscattare la metà del suo cartellino ceduto l’anno precedente ai labronici, offre una cifra importante sia alla squadra che al giocatore. Lui però quel miliardo di lire d’ingaggio annuo lo rifiuta, pur di poter continuare a giocare per i colori che ha sempre amato.
 
Per carità non vi resta gratis, ma rifiutatatelo voi più di mezzo miliardo di lire e poi mi direte! Tre stagioni condite da tantissimi gol, dove si laurea capocannoniere con 24 reti e porta i suoi in Europa League. Nel 2007 decide che è arrivato il momento di accettarli i soldi, e firma per lo Shakthar di Lucescu, col quale gioca la Champions.
 
Dopo una sola stagione il ritorno in Italia, a Parma, prima di un nuovo amarcord nella sua Livorno, dove con dieci marcature non riesce ad evitarne la retrocessione. Conclude a Napoli, dove gioca le sue ultime due stagioni da riserva di lusso.
 
Ora allena in Lega Pro, a Catania, dopo varie esperienze tra la Toscana e la Sicilia, rimembrando gol e sporadiche presenze in azzurro. Ma di Cristiano Lucarelli da Livorno, ci ricorderà per quell’attaccamento sincero ai colori della sua città, un goleador efficace e risoluto, che rinunciò al denaro per amore dei suoi ideali calcistici e della sua squadra del cuore. 
 
 
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