«Il recupero della fucina del maglio»
di Federica Ciampone

Verrà presentato domani, giovedì 22 febbraio, a Brescia il volume «Il recupero della fucina del maglio. Archeologia industriale a Nuvolento» scritto da Gianfranco Cretti, che ha permesso allo storico edificio di rivivere


Costruito come mulino sulla sponda del Rudone e convertito in fucina alla metà del Cinquecento a causa della crescente necessità di utensili in ferro, il maglio di Nuvolento è rimasto in funzione per più di quattrocento anni. Lo storico edificio è stato definitivamente chiuso alla fine degli anni ’70, e di conseguenza abbandonato al degrado.
 
Il restauro della struttura si deve all’iniziativa di Gianfranco Cretti, che con il fratello don Angelo e in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Nuvolento, l’Ecomuseo del Botticino, l’Associazione Custodi della Pieve, il Gruppo locale di Protezione civile e alcuni volontari si è messo al lavoro per rimettere in sesto l’antico maglio.
 
La storia della fucina del maglio, ora adibita a museo, è raccontata nel volume di Gianfranco Cretti che verrà presentato domani, giovedì 22 febbraio, alle ore 17.00 presso la sede della Fondazione Civiltà Bresciana (salone “Mario Piazza”) in città. Interverranno, oltre al curatore, mons. Antonio Fappani, il sindaco di Nuvolento Giovanni Santini e l’assessore alla Cultura Barbara Padovani.
 
 
 
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