Vobarno: l'accorpamento delle scuole non piace
di Ubaldo Vallini

Ma l'Amministrazione comunale insiste: «Abbiamo a cuore la sicurezza di insegnanti e alunni ed abbiamo fondi per sistemare un solo stabile»



Due scuole in una, per risparmiare sull’energia e mettere in sicurezza insegnanti ed alunni.
Il progetto della giunta vobarnese, che vale circa sei milioni e mezzo di euro, è stato presentato giovedì sera per la prima volta in assemblea pubblica.

Non è piaciuto.
Non soltanto alle minoranze consiliari, che chiedono a gran voce un ripensamento complessivo delle scelte effettuate dichiarandosi disponibili a valutare insieme le criticità, ma anche ad una delegazione di insegnanti e al Comitato dei genitori, che avrebbero voluto dire la loro prima di ritrovarsi ad avere a che fare con delle scelte già fatte.

L’idea è quella di riunire in un unico stabile, quello che attualmente ospita la Secondaria di primo grado, anche le classi che frequentano la Primaria.
Ovviamente dopo una serie di miglioramenti alla struttura: efficientamento energetico, abbattimento delle barriere architettoniche, ascensori e “gabbia” antisismica, fotovoltaico sulle coperture e nuovi spazi verdi.

Il progetto di accorpamento
prevede di dedicare alla Primaria 17 aule, 2 laboratori interni, 5 uffici e una biblioteca; per la Secondaria 12 aule, 3 laboratori, una mensa, 3 uffici, un’aula docenti e un’aula magna da 150 metri quadri.
La palestra verrebbe demolita, costruendone una comune più ampia.

Le perplessità espresse, derivano dal fatto che alle 10 classi delle Medie verranno aggiunte le attuali 16 delle Elementari, senza che corrisponda un pari aumento della cubatura.

Questo significa rimpicciolire le classi,
alcune delle quali finirebbero anche nel seminterrato, ma soprattutto sacrificare gli spazi comuni come le aule per il sostegno, nonostante gli alunni bisognosi di maggiori attenzioni nelle scuole vobarnesi siano più di venti, o quelli per la ricreazione.

E’ piaciuta poco anche l’idea che per complessivi 650 alunni ci sia una sola palestra e anche ipotizzando turni stretti per il suo utilizzo, quasi la metà delle classi ne verrebbero escluse.
Poco “digeribili” anche l’ingresso unico per tutti e la riduzione dell’attuale parcheggio.

L’Amministrazione vobarnese però insiste: «Non abbiamo risorse sufficienti per mettere a norma entrambi gli edifici che, per come sono messi oggi, andrebbero chiusi» ha detto il sindaco Giuseppe Lancini, per indicare l’obbligatorietà e soprattutto l’urgenza di certe scelte.

Che sia necessario fare presto, lo prevedono anche i finanziamenti in essere: due milioni e mezzo sono già stati deliberati dalla Regione su un bando per l’efficientamento energetico, coi termini per l’inizio dei lavori che sono già stati prorogati al marzo del 2019 e più in là non si può andare; per il resto, ad arrivare a 6,5 ml di Euro, si attende l’esito del bando sulla messa a norma antisismica.


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