Funziona
di Ubaldo Vallini

Positivi i primi dati sulla differenziata valsabbina col nuovo sistema "porta a porta". Flocchini: «Grazie a chi ne cura la gestione, ma anche e soprattutto ai cittadini che stanno dimostrando maturità e senso civico»



Ci siamo: il nuovo sistema di raccolta differenziata adottato dai 25 Comuni della Comunità montana valsabbina, più Muscoline, gestito in toto dalla società pubblica “Sae Valle Sabbia”, con le ultime adesioni della scorsa settimana, è partito ovunque.

Per 14 comuni la sfida è “integrale”, visto che sono scomparsi del tutto i cassonetti, altri 11 hanno adottato un sistema “misto”, al momento fa eccezione Bagolino che a causa di un sistema più farraginoso di adesione, per alcuni mesi ancora, conferirà sempre a Sae, ma col vecchio sistema. Poi anche Bagolino eliminerà del tutto i cassonetti.

E’ già tempo per un primo bilancio, dunque, anche se assolutamente parziale.
Sufficiente però per far dormire sonni tranquilli agli amministratori comunitari, presidente Giovanmaria Flocchini in testa, che su questa partita si erano spesi in prima persona.

«Basandoci sui dati in nostro possesso che riguardano i Comuni di Gavardo, Villanuova, Roè Volciano e Vobarno, i primi quattro a partire a inizio febbraio, non possiamo che dichiararci soddisfatti, visto che abbiamo raggiunto l’80% di differenziata» ha affermato Flocchini, ringraziando chi sta curando la gestione del servizio, ma anche e soprattutto «i cittadini che, con la loro fattiva collaborazione, dimostrando senso civico e serietà, stanno rendendo possibile questa rivoluzione».

Per capire meglio il dato bisogna fare un passo indietro, quando nei Comuni serviti da cassonetti a calotta la differenziata era arrivata al 70%, mentre era ferma al 50% coi cassonetti “liberi”.
Non solo. C’è anche da considerare la qualità del differenziato, giudicata “ottima”, contrariamente a quanto accadeva coi cassonetti all’interno dei quali ci si trovava un po’ di tutto.

Dove vanno i rifiuti
Sae Valle Sabbia, conferisce l’umido in un impianto di Montello (BG) dove prima ne fanno biometano da immettere nella rete e poi compost.
Sempre a Montello finisce la plastica; vetro e carta vanno in A2A, il 20% di residuo secco finisce nel termovalorizzatore.

I dati sono assolutamente provvisori, se però la tendenza è questa la scommessa valsabbina è vinta anche sul fronte del costo per le famiglie: laddove subiranno una variazione, è già stato anticipato che sarà al ribasso.

Tutto sembra procedere per il meglio, insomma
.
La novità è stata anche accompagnata dalla presenza di un “call-center” che risponde allo 0365 1985916 e dalla “app” Riciclario.

Al telefono hanno chiamato in media duemila cittadini per ogni mese, soprattutto all’inizio, nel 70% dei casi chiedendo informazioni sul servizio, gli altri per segnalare disservizi, ma quasi sempre con uno spirito collaborativo.

Alla app, che in automatico ogni volta ricorda all’utente quali contenitori esporre e contiene anche un “vocabolario” che spiega dove mettere ogni tipologia di rifiuto, è stato calcolato che abbiano aderito 13 mila famiglie, un terzo di quelle valsabbine.

Questi i Comuni valsabbini che hanno adottato il sistema “integrale”: Anfo, Bagolino (prossimamente), Barghe, Bione, Capovalle, Gavardo, Paitone, Preseglie, Roè, Serle, Treviso, Vallio, Vestone, Villanuova, Vobarno.

Questi i Comuni che invece mantengono l’uso di alcuni cassonetti: Agnosine, Casto, Idro, Lavenone, Mura, Muscoline, Odolo, Pertica Alta, Pertica Bassa, Provaglio VS e Sabbio Chiese. 

La decisione valsabbina di gestire “in house” il “porta a porta”,
risponde all’esigenza di poter reinvestire in miglioramento del servizio quelle risorse che altrimenti sarebbero andate in dividendi di qualche Società per azioni. Una scelta che ha già portato in Valle Sabbia una cinquantina di posti di lavoro.


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