Questione di feeling
di John Comini

Oggi vorrei fare un elogio a tutte le donne che ho conosciuto nella mia vita. Sono sempre stato beato tra le donne. Sarà perché sono ricco, ho il fisico scultoreo e una profonda intelligenza? Mah…


Delle donne
ho sempre apprezzato il sorriso, la disponibilità al dialogo, la sincerità, la voglia di poesia, lo spirito di sacrificio, la tenerezza. A partire dal mondo d’amore di mia mamma Catina. E di mia nonna Margherita, che mi chiamava “el mé prufisùr”. E di mia nonna Francesca, che ha avuto una vita così difficile che diceva sempre: “Quand che möre fì festa, mitì sö polenta, soprèsa e spinase, mangì e balì e disì a töcc: la nosa mama la ghà finit de patì.” E poi  le mie sorelle Valentina e Rita. E mia zia Celeste, suor Dina, Maria e Anita, che come mia mamma hanno vissuto con la leggerezza di un sorriso, accogliendo ogni persona con tenerezza, mai parlando male di qualcuno, in ognuno trovando sempre qualcosa di buono.

Lavorando nella scuola, ho conosciuto bravissime maestre, simpatiche bidelle, ragazze della segreteria sempre cordiali, dirigenti che sapevano ascoltare. E mamme gentili e rispettose, con le quali parlare dei bambini con sincerità e voglia di capire. Con le donne della scuola ho vissuto momenti di gioiosa condivisione, di cui ho un ricordo indelebile. Con loro l’ambiente di lavoro era bello, si potevano smussare gli angoli delle problematiche che potevano nascere. Fondamentale è la fiducia reciproca.
Facendo teatro, ho conosciuto molte donne a cui piace recitare, mettersi in gioco davanti al pubblico.

E anche nella vita di tutti i giorni, ho conosciuto donne meravigliose, come quelle che quotidianamente vengono a trovare mia moglie. Ho un dubbio: apparterranno ad una setta segreta? Parlano ore e ore di mille argomenti, e fermano altre donne che passano davanti a casa, per invitarle a chiacchierare. Io ovviamente non appartengo a questo club esclusivo, e son ben felice di scappar via… La vita è l’arte dell’incontro e io sono stato fortunato a incontrare donne sensibili, con cui entrare in sintonia e magari sentirsi amici, come cantano Mina e Cocciante:
“…aprendo l’anima così,
lasciando uscire quello che
ognuno ha dentro in fondo a sé stesso,
che per miracolo adesso
sembra persino più sincero
questione di feeling”.

Leggete queste stupende parole, scritte da Antonella Pialorsi di Vestone, attrice comicissima e persona di grande sensibilità. Le avevo scambiate per uno scritto di Emily Dickinson, talmente sono belle…
“Ho provato a non farlo ma non ci riesco… Mi capita mentre sto facendo cose banali o cose che m’impegnano di più  ma è lo stesso…non ci riesco, non ci riesco proprio. Può succedere mentre mi lavo le mani, o sto  mangiando o stirando ma anche mentre lavoro o sto guidando…allora diventa tutto più difficile…devo rientrare in fretta nella realtà, nel presente che vivo sempre e comunque a modo mio.

È che mi piace farlo anche se ho provato a non farlo, tanto non ci riesco …non ci riesco proprio. Mi piace soprattutto quando guardo il cielo azzurro al mattino che si tinge di rosa al tramonto o si riempie di stelle la sera… o mentre guardo semplicemente una goccia di pioggia, un fiocco di neve, un albero, un  prato, una foglia o un fiore, o quando sento i profumi nell’aria. In questi giorni così caldi sono fioriti tutti gli alberi sui monti intorno a casa mia e qui, dove vivo io è tutto un miscuglio di buoni odori, dal castagno al sambuco alla robinia… Arrivano soffi di vento così carichi di aromi e allora…Mi succede anche quando cammino a piedi nudi nell’erba e calpesto quel verde così fresco e tenero. È bellissimo… Da piccola mi piaceva tanto rotolarmi nei prati e profumare di erba…in questi momenti vorrei tanto ritornare bambina… Quando ascolto le canzoni che mi emozionano, o leggo una frase particolare in un libro o quando guardo dentro ai miei pensieri  allora succede…inevitabilmente…O quando provo dei vestiti che avevo dimenticato o mi trucco un po’. Mi guardo allo specchio e mi sento bella… viva… giovane …ma poi rido e dico alla mia immagine riflessa ‘sciocca, sei davvero una sciocca smettila non sei più una bambina, dov’è finita la persona seria e responsabile?’

A volte mi viene da piangere perché so che in fondo è tutto così impossibile, così bello, così irreale, così difficile da capire…allora prendo la matita e scrivo tutto o quasi tutto quello che mi passa per la testa e che  parte dal cuore. Non riesco proprio a farne a meno, perché ne ho bisogno...Adesso, in questo momento della mia vita ho bisogno di farlo…”

E siccome le donne che apprezzo di più sono quelle che possiedono il senso dell’ironia, vorrei citare una filastrocca scritta da una bellissima persona di Sabbio, Manuela Bonacina. Oltre ad essere una brava attrice, ha scritto bellissime favole e spesso organizzava eccellenti spiedi per tutta la compagnia teatrale. In una di questi bellissimi (e buonissimi) incontri ha declamato questa filastrocca dedicata allo spiedo (è un po’ osé, ma le donne sanno anche ridere di questo).

“Mi son scervellata e son sincera di quest’ultime, una sera
per cercare un argomento per movimentare anche quest’evento
ebbene caro John tu mi desti il là, quando, giorni fa
definisti  con entusiasmo lo spiedo meglio di un orgasmo…
E se non fossi più dell’opinione ormai ho preso l’occasione
di questa tua bella  trovata per la mia rima scellerata
seguirà per il comun diletto un sagace dialoghetto
fra lo spiedo bresciano e un essere umano
La rischio ma me ne infischio chiaramente di sesso maschio
Disse lo spiedo:
“Uomo sei in una morsa eppur sempre di corsa
la donna ama me della cucina unico re
per cui è comune opinione che tra te e me non c’è paragone
vuoi sapere quali sono i miei argomenti?
Davvero te la senti?
Giro lento, son paziente la donna leggo nella mente
realizzo un suo sogno tu non soddisfi un suo bisogno:
prima d’esser degustato già le accarezzo un po’ il palato
col mio aroma dolce e intenso che non somiglia certo penso
a quel tuo odor acre melenso
Le solletico il pensiero del mio sapor deciso e vero
sentirà degli angeli un coro eppur …neanche la sfioro
L’eccitazion salirà lenta mentre cuoce la polenta
pollo lombo e coniglio e al suo sen già io mi appiglio
che scalderò con quel calore di chi dura quattro ore…!
Nessuna volgarità, questa è la verità
tu mi vuoi ferire, dici che non mi può digerire
continui a infierire che son carne che non fa…gioire
Ma davvero uomini ora mi sfidate?
Non sarebbe meglio che ve ne andiate?
E va bene, voi che ve la menate
tra voi e me chi ha più patate?
Son poco più di un arrosto ma sono un tipo tosto;
uso il burro ma è un sussurro
che si scioglie sfrigolando il sapor amalgamando
tu invece vai ridendo un po’ grugnendo, gongolando
pensi d’esser Marlon Brando nel famoso ultimo tango
Incuriosisco son gioia del desco difficilmente faccio fiasco
e se fiasco c’è  è pien del vin che più buon non v’è
Riesco a essere  maiale senza essere amorale
riesco a essere coniglio
ma non mi nascondo in un cespuglio
e sì son pure pollo ma credimi non mollo
e per finir sul più bello io non ho solo un uccello!”

Grande Manu! Sei una bella persona, e come tutte le belle donne hai anche il senso dell’umorismo. E allora capirai questa battuta di Woody Allen “Io le donne le faccio ridere, soprattutto a letto”.

E concludo con il comico romano Battista: “Le donne che ti vogliono bene ti lasciano libero e in pace, le donne che ti vogliono male ti stanno sempre vicino, sempre, sempre fino alla fine (la tua… loro vivono molto più di te).” L’hai capita, Emi?

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo
                                                                                                       
maestro John Comini

Nelle foto:
1)    mia nonna Margherita Raggi a Salò
2)    la brava maestra e amica Sara Ragnoli con la sua bella Cloe
3)    foto di gruppo con Deni Giustacchini, Rosa Micheli, Antonella Pialorsi, Luca Lombardi, Manuela Bonacina, Paola Rizzi. Sedute: Lucia Pappalardo, Enrica Bertini e Marianna Folli
4)    al mare, con le mie sorelle e le cugine di Salò e Desenzano (osservare come sono contento in mezzo a tante femmine!)


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