«Ridateci la naja»
di Ubaldo Vallini

Lo ripetono da anni come un mantra e anche ieri a Odolo non hanno fatto eccezione: «Un periodo al servizio degli altri aiuta a mantenere saldi i valori che ancora oggi fanno grande l'Associazione degli Alpini»

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L’adunata alpina della Monte Suello, che quest’anno è stata ospitata a Odolo, non poteva concludersi con un meteo più favorevole.

Cielo sgombro dalle nubi e una mattinata per niente afosa, hanno accolto in sfilata quasi duemila persone: soprattutto alpini con gonfaloni e gagliardetti, ma anche i sindaci del Garda e della Valle Sabbia, rappresentanti delle istituzioni, autorità civili e militari, tre fanfare e un coro, mezzi militari fra i quali anche un mulo.

Le scritte a caratteri cubitali
ciascuna su tre striscioni, riportavano una “Date ai giovani d’oggi la possibilità di servire il proprio Paese”, l’altra “Nelle calamità siamo sempre i primi, oltre c’è l’impossibile”.

Più di duemila coloro che gli alpini li hanno acclamati
a bordo strada o dai balconi: uomini, donne, ragazzini festanti, che hanno accolto la marcia al ritmo dei tamburi con gioia e rispetto.

Odolo e la Valle Sabbia hanno risposto così,
per la gioia del capogruppo locale Lodovico Gazzaroli, che non stava più nella pelle per l’emozione.
Fra gli spettatori anche qualche Penna nera con difficoltà di deambulazione, che però non ha voluto rinunciare a calzare il simbolico cappello, come Fabio da Anfo con la sua sedia a rotelle piazzato a inizio sfilata; oppure Franco, alpino odolese classe 1925, che si è fatto portare sotto casa in quel di Cagnatico, per potersi immergere in quell’alpinità che l’ha accompagnato per la sua lunga vita.

Storie, queste due come moltissime altre fra quelle che si sono incrociate a Odolo, che meriterebbero ben più di una riga sul giornale.

«E anche maggior attenzione da parte della politica – ha detto Sergio Poinelli, al suo primo discorso ufficiale come presidente della Monte Suello -. «La naja è stata sospesa, non abolita, quindi la potete ripristinare: non togliete ai nostri ragazzi la possibilità di questo servizio, ridate alla nazione uno spazio in cui i valori quali la dignità, la solidarietà, la patria, la condivisione ed il sacrificio, possano alimentare l’orgoglio di essere italiani».

«Noi oggi siamo qui per la nostra adunata e per festeggiare i 90 anni del Gruppo di Odolo – ha aggiunto Poinelli -, ma anche e soprattutto per dire forte e chiaro che è doveroso sempre il rispetto nei confronti delle istituzioni e della nostra Costituzione. Non possiamo fare diversamente, tradiremmo il sacrificio di molti giovani alpini ed il giuramento fatto durante il servizio militare».

Nel teatro Splendor, prima della messa concelebrata dal parroco don Gualtiero Pasini e dal cappellano della Monte Suello don Diego Gabusi, invitati dal cerimoniere Angelo D’Acunto, oltre a Poinelli e Gazzaroli, in rappresentanza dell’Ana sono intervenuti il vicepresidente Giorgio Sanzogni ed il consigliere Luciano Zuanelli, poi il sindaco odolese Cassetti, il presidente comunitario Flocchini, Diego Peli per la Provincia, Massardi e Girelli per la Regione.

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