Il Catania "argentino"
di Luca Rota

C’è un filo conduttore che lega il Catania alla serie in A, sin dal suo ritorno nel 2006 fino alla retrocessione del 2014



Sette stagioni di bel calcio, undici profili tecnici alternatisi sulla panchina etnea, ed una vera e propria colonia transitata dalle parti del “Massimino”.

Da Marino Baldini, Zenga passando per Atzori, Mihajlovic, Giampaolo, Simeone, Montella, Maran per finire con De Canio e Pellegrini, c’è una cosa che lega tutte le stagioni dei rossoblù etnei in A: la massiccia presenza di calciatori argentini in rosa.

Il primo di questa lista fu Mariano Izco, unico albiceleste in rosa nell’anno del ritorno nel massimo campionato. Di seguito se ne vedrà aumentare esponenzialmente il numero, fino a poter spesso comporre delle formazioni con ben nove undicesimi argentini.

Ricostruendo un’ipotetica rosa, che ripercorra ruolo per ruolo tutte le stagioni e gli interpreti, essa risulterebbe presentarsi così:

In porta Albano Bizzarri, che per indossare i colori catanesi lasciò la 12 del Real Madrid, e Mariano Andujar, da sempre nel giro della nazionale argentina. Non due portieri a caso.

Al centro della difesa Matias Silvestre e Spolli, sulla destra Alvarez, Peruzzi e Rinaudo. A sinistra Monzon. Corsa, grinta, entrate dure e attenzione massima sulle palle alte in area.

In mediana oltre ad Izco, Carboni, Almiron, Castro, Leto e Paglialunga. Sulla fascia Llama. Sostanza, piedi buoni, vigore e interdizione.

Alla fantasia Adrian Ricchiuti, con in avanti insieme a Gonzalo Bergessio, il “papu” Gomez, Pablo Barrientos e Maxi Lopez.

Ad oggi molti di loro militano ancora nel nostro campionato (Bizzarri, Silvestre, Spolli, Izco, Castro e Maxi Lopez), mentre altri hanno fatto ritorno in Argentina o intrapreso strade diverse.

In un passato non troppo lontano si è parlato del Milan “degli olandesi” o dell’Inter “dei tedeschi”, ma quelli erano tempi in cui in rosa si potevano avere al massimo tre giocatori stranieri.

Il Catania invece “argentino” lo è stato sul serio.

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