Dalla Valsabbia ad Ascoli: una proposta di viaggio...
di red.

Ascoli condivide con Brescia, e con la Valsabbia, poche cose. Una di queste è la consolidata tradizione calcistica


Il Brescia Calcio e l'Ascoli Calcio (che recentemente è passato di mano finendo a Massimo Pulcinelli del Gruppo Bricofer) sono infatti due delle società più storiche della serie B italiana.
Per il resto a separare i due territori è quasi tutto: la geografia, le abitudini, l'economia, la tradizione culinaria e... il modo di concepire la quotidianità.

Anche per questo potrebbe essere curioso spendere qualche giorno per visitare la piccola provincia delle Marche: quattro giorni, per farlo, sono più che sufficienti. Lì potrete ammirare borghi e paesaggi mozzafiato, terminando il viaggio con almeno un giorno di relax al mare nella rinomata Riviera delle Palme. Una gita inusuale che potrebbe davvero stupirvi...

PRIMO GIORNO: VALSABBIA... ASCOLI PICENO


Per arrivare ad Ascoli, passano per la A14, ci vogliono circa 5 ore di viaggio, ma mettetene in conto qualche minuto in più. Ovviamente - come ci suggerisce la guida di Ascoli news – nella visita non si può non partire dalla bellissima piazza Arringo e dalla Pinacoteca Civica, per poi spostarsi in piazza del Popolo e magari bere un'anisetta, il liquore tipico, nello storico Caffè Merletti.
Il pranzo non può che comprendere un antipasto a base olive all'ascolana. Poi non avrete che l'imbarazzo della scelta. Passeggiate per la città delle cento torri e, se volete camminare, potete incamminarsi verso il suggestivo tempietto di Sant'Emidio alle Grotte.

SECONDO GIORNO: ARQUATA, MONTEGALLO, MONTEMONACO

Il secondo giorno potete dedicarlo a Comuni meno noti della provincia picena, come Arquata del Tronto, località gravemente danneggiata dal terremoto del 2016 (insieme alla più nota Amatrice), ma ancora ricca di fascino (la copia della sindone, però, è stata spostata ad Ascoli....).
Se riuscite fate tappa a Montegallo, con le sue pittoresche case fra i monti, e a Montemonaco, dove si trova la Chiesa di San Lorenzo in Vallegrascia.

TERZO GIORNO: MONSAMPOLO E RIPATRANSONE

Il terzo giorno potete scendere fino a Monsampolo del Tronto, patria della tradizione artigianale dei merletti a tombolo e sede della suggestiva Chiesa di Santa Maria della Rocca.
Ma è soprattutto Ripatransone - decisamente tra i borghi più affascinanti del Piceno - uno dei posti che non vi dovete perdere in questa vostra breve gita. Chiudete la giornata ad Acquaviva Picena: la maestosa Fortezza non mancherà di stupirvi.

QUARTO GIORNO: SAN BENEDETTO DEL TRONTO E LA RIVIERA

L'ultimo giorno potete dedicarlo al riposo. Passate la mattinata in spiaggia a San Benedetto del Tronto (anche se la riviera è particolarmente affollata in questo periodo) e poi scegliete un ristorantino per mangiare il tipico brodetto alla sambenedettese, fatto con pesce povero e... aceto, che conferisce al piatto un sapore forte e unico.
Poi rilassatevi e, se avete voglia, salite verso la città alta per godervi il panorama, per poi chiudere la serata nella parte antica di Cupra Marittima: un balcone sul mare con una vista imperdibile. Il Piceno non è certo tra le mete turistiche più gettonate d'Italia, ma – siatene certi – al ritorno a casa vi mancherà.

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