Controllo selettivo sul cormorano
di red.

Il provvedimento è stato licenziato dalla Giunta lombarda su proposta dell’assessore Fabio Rolfi. Fra i corpi idrici interessati anche il fiume Chiese


L'incremento in Lombardia del cormorano ha avuto un  effetto dannoso sulle produzioni e sulle attività di pesca professionale e sportiva.
Per questo, la Giunta regionale della Lombardia, riunita stamattina, ha autorizzato, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, un controllo selettivo del cormorano all'interno di alcuni corpi idrici regionali nelle province di Varese, Como, Lecco, Bergamo e Brescia.

Fra questi c’è anche il fiume Chiese,
nel tratto montano e pedemontano ad esclusione del tratto tra il lago d'Idro e Lavenone;
- da Lavenone a Gavardo: zona a temolo, Trota marmorata e Ciprinidi reofili;
- nel tratto di pianura da Gavardo a Carpenedolo: zona a Ciprinidi e con particolare riferimento a zone di tutela ittica o zone "no kill".

«Il provvedimento - ha spiegato Rolfi - ha lo scopo di tutelare le popolazioni ittiche di pregio naturalistico e di maggiore interesse per la pesca. Si tratta di una deroga condivisa con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e molto attesa dai pescatori lombardi».

Gli abbattimenti di Cormorano dovranno avvenire nel periodo compreso tra il 17 novembre 2018 e il 15 marzo 2019, in coincidenza con i periodi di massima presenza del cormorano in Italia e minimizzano la sovrapposizione con migrazione e nidificazione delle altre specie ornitiche.

Gli interventi riguarderanno 923 Cormorani, pari al 10% degli individui di cormorano conteggiati con il 'Censimento Annuale degli Uccelli Acquatici Svernanti in Lombardia - International Waterbird Census' nel mese di gennaio 2018.

Al fine di non superare il numero massimo di capi abbattibili, sarà effettuato un monitoraggio dei capi abbattuti da parte della Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia.

180916cormorano.jpg